Tutti contro Fratelli d’Italia. E non importa se l’alleato si chiama Lega, Forza Italia o perfino Sicilia Vera di Cateno De Luca che nel perimetro del Centrodestra non c’è. E non importa neanche se per andare contro bisogna frammentarsi in due, tre o quattro parti perché il nemico del mio nemico è mio amico
Così alla fine di una giornata convulsa il laboratorio politico Sicilia non solo spacca la coalizione a Palermo, a Messina e alla regione ma rischia di far saltare il tappo al centrodestra anche a livello nazionale in vista delle politiche del 2023
“Non possiamo non notare come questi comportamenti, e molti altri segnali, testimoniano più la volontà di danneggiare Fratelli d’Italia piuttosto che quella di combattere le sinistre. Quello che preoccupa è che il comportamento di lega e Fi sembra essere finalizzato soprattutto a dividere e indebolire il centrodestra, strada che può avere come unico obiettivo quello di proseguire l’alleanza arcobaleno con la sinistra anche dopo le prossime elezioni politiche” si legge in una dura nota di Fratelli d’Italia che chiedono l’intervento di berlusconi per evitrare il crack della coalizione “Non ci resta che auspicare un intervento diretto di Silvio Berlusconi che – complice la Pasqua – non siamo certi sia stato reso partecipe delle ultime scelte del partito siciliano”.
La bufera nel Centrodestra esplode, dopo settimane di tensioni, tutta nella giornata del sabato pre pasquale da Messina a Palermo. La chiave di tutto diventa la Lega che alla vigilia di Pasqua scioglie i suoi nodi. La lista Prima l’Italia dei salviniani a Palermo si allea con Forza Italia ma a Messina va con Cateno De Luca. Unico denominatore comune sembra essere il no a Fratelli d’Italia e a Musumeci fra le righe additato come nemico comune che diventa collante.
Così a Palermo parte il ticket dei due Francesco per la corsa a sindaco. Non è più guerra ma accordo con Francesco Cascio candidato sindaco di Forza Italia e Francesco Scoma candidato vice sindaco per la Lega. Tutto alla ricerca di convergenze del centro che durano il breve volgere di qualche ora.
Ma il ticket non ha neanche il tempo di vedere la luce che viene subito bloccato dallo stesso Scoma “Il mio impegno per la campagna elettorale di Palermo continuerà a fianco dei candidati della Lega e del candidato sindaco Francesco Cascio, ma la mia indisponibilità ad accettare la carica di vicesindaco nel ticket Forza Italia-Lega deriva dall’incompatibilità dei ruoli di deputato e di vicesindaco sancita dalla legge. Ringrazio il segretario nazionale Matteo Salvini e quello regionale Nino Minardo per la fiducia riposta in me ma preferisco continuare a svolgere il mio mandato parlamentare con la consapevolezza di poter dare il mio supporto alla città di Palermo anche da Roma”.
A Messina invece il candidato leghista Nino Germanà dice sì a Cateno De Luca e al suo candidato Basile e si prepara a correre contro il candidato di centrodestra Maurizio Croce. Unico denominatore comune dunque sempre andare contro Fratelli d’Italia e Musumeci. La Lega, dunque, ha l’accordo con Forza Italia a palermo ma con De Luca a Messina e sullo sfondo si intravede la possibilità che anche alla regione pezzi della coalizione alla fine facciano votare De Luca
In questo clima una parte del centro decide di andare da se. Così resta in campo Roberto Lagalla che incassa l’appoggio inatteso di Davide Faraone. Quest’ultimo annuncia il suo “passo di lato” come candidato sindaco e l’appoggio proprio a Lagalla. Una scelta alla quale plaude l’assessore regionale dell’Udc MimmoTurano sancendo che anche le trattative per riportare l’Udc verso prima l’Italia si sono chiuse con un nulla di fatto
Sullo sfondo ancora il dibattito sulle elezioni anticipate con Musumeci che pensa sempre di più a dimissioni per bloccare questa guerra e spiazzare tutti convinto che a sinistra non siano pronti, come sostengono di essere, e che la candidatura di Caterina Chinnici potrebbe essere messa in crisi da una accelerazione che eviterebbe a pezzi del centrodestra di confluire proprio su di lei. Ma intanto contrattacca Miccichè “Io sono una persona seria, faccio il presidente della Regione e lo faccio senza rispondere alle polemiche, cercando di risolvere i problemi della mia gente. E come tutti i presidenti uscenti, che non abbiano commesso peccati mortali, credo di avere il diritto di riproporre il mio operato, e quello della mia squadra di governo, al giudizio degli elettori”
La parola passa, adesso a Berlusconi chiamato in causa da Fratelli d’Italia per evitare che la Sicilia spacchi anche gli accordi nazionali. L’alleanza in Sicilia sembra sembra persa
Di fatto dall’uovo di Pasqua escono quattro candidati di Centrodestra. Tramontano i nomi di Francesco Scoma e Davide Faraone quali candidati sindaco ma in campo ci saranno Roberto Lagalla appoggiato da Udc e Faraone con le sue liste, Francesco Cascio figlio dell’alleanza Lega- Forza Italia, appoggiato anche da Scoma sul quale confluiranno probabilmente NcI e Dc Nuova, Carolina Varchi di FdI che diventa il candidato della ‘resistenza’ e Totò Lentini che a questo punto non si avrebbe motivo di ritirarsi.
I quattro cavalieri dell’apocalisse della coalizione di centrodestra si sfideranno fra di loro e sfideranno il candidato unico di centrosinistra, Franco Miceli, il candidato fuori dagli schieramenti Fabrizio Ferrandelli e gli indipendenti che a questo punto restano due: Rita Barbera e Francesca Donato