Rita Barbera dice “no” alla linea dei partiti tradizionali. La candidata a sindaco di Palermo rifiuta la mano tesa dall’esponente del centrosinistra Franco Miceli su un possibile ricompattamento del fronte civico in vista delle prossime amministrative che saranno il 12 giugno.
“E mentre nei manifesti elettorali si omette o sparisce il simbolo dei partiti, come nel caso del candidato Faraone o della candidata Varchi, ammesso e non concesso che si possano ancora ritenere candidati e non lo crediamo, è già iniziato il ‘gioco delle tre carte’ della politica locale che, dopo essere volata a Roma per ottenere l’adeguata santificazione, oggi è più mai impegnata a mescolare l’esiguo mazzo per ottenere liste e candidati nel solito tentativo di trasformare l’attuale campagna elettorale per le elezioni amministrative in pantomima finalizzata a poltrone e incarichi”.
“Non parlo con i partiti, ma con le persone”
L’ex direttrice dell’Ucciardone e del Pagliarelli è candidata a sindaco di Palermo con il suo “Progetto Palermo“. sottolinea: “Io non parlo con i partiti, ma con le persone cui mi sono rivolta, a quelli che non ci credevano e adesso ritengono che sia possibile un cambiamento. A Roma c’è gente che non ha idea di dove e cosa siano i Danisinni e tutti i nostri quartieri – conclude Rita Barbera – e proprio là si ritiene di decidere chi debba amministrare Palermo”.
Lagalla si dimette da assessore per la corsa a sindaco del capoluogo
La dichiarazione di Rita Barbera arriva nel giorno in cui Roberto Lagalla ufficializza con le proprie dimissioni da assessore regionale all’Istruzione e Formazione la corsa a sindaco del capoluogo siciliano.
“Spero che i partiti decidano presto, mi impegnerò in campagna elettorale e proseguirò la mia attività parlamentare”. queste le parole del candidato sindaco a Palermo al momento sostenuto dall’Udc, in conferenza stampa a Palazzo Orleans. Proprio per l’impegno elettorale, Lagalla ha rassegnato le dimissioni da assessore del governo Musumeci, riconsegnando la delega nelle mani del presidente della Regione”.
Election day il 12 giugno
Il Consiglio dei ministri ha ufficializzato le date delle elezioni comunali che si terranno lo stesso giorno del referendum. Il primo turno delle amministrative si terrà il 12 giugno nelle città sopra i 15mila abitanti mentre il giorno del ballottaggio è fissato due settimane dopo, il 26 giugno.
Per quanto riguarda le Comunali, saranno 24 i capoluoghi di provincia in cui si voterà, tra cui anche 4 capoluoghi di regione: Genova, L’Aquila, Palermo, Messina e Catanzaro.
Per la Sicilia, però, si attende che sia la Regione siciliana ad emanare il decreto di indizione dei comizi elettorali confermando la data visto che per Statuto speciale tocca proprio alla regione scegliere il giorno delle elezioni amministrative. In passato la data delle elezioni amministrative si è spesso discostata da quella scelta nel resto d’Italia. Stavolta, però, è probabile che invece anche la Sicilia scelga di votare contemporaneamente.
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