Corsa a sindaco ad ostacoli da Palermo a Messina. ostacoli che non fermano la decisione, ormai irreversibile, di Roberto Lagalla, l’assessore regionale alla formazione che ormai è candidato con o senza l’appoggio della coalizione
Firmate le dimissioni da assessore
Roberto Lagalla ha firmato le dimissioni da assessore regionale. L’ex rettore di Palermo riconsegna così la delega all’Istruzione nelle mani del governatore Nello Musumeci. Nei giorni scorsi, Lagalla aveva annunciato di lasciare la giunta dopo avere deciso di candidarsi a candidato sindaco di Palermo, al momento sostenuto dall’Udc.
Le dimissioni sono operative da domani, giovedì 31 marzo e dunque da venerdì non sarà più in carica se le dimissioni saranno accettate da Musumeci che dovrà assumere l’interim o nominare subito un nuovo assessore
Ultima occasione per la coalizione
Da questo momento per la coalizione la possibilità di chiedergli un passo indietro (ammesso che fosse disponibile a farlo) viene meno e con essa si scioglie anche la speranza di ritrovare l’unità del centrodestra. In campo ci sono cinque candidati e almeno due, se non tre, di questi sono talmente avanti nel percorso che farli ritirare in nome di una unità eventualmente ritrovata sembra impossibile
Spaccatura anche a Messina
Intanto sarebbe Maurizio Croce il candidato sindaco di Messina scelto dalla maggioranza delle forze politiche del centrodestra. Almeno stando ad un comunicato stampa dello stesso Croce che cristallizza una scelta della quale si parla in modo sotterraneo da settimane
La nota
“Ricevo la sollecitazione a pormi al servizio di Messina, delle sue speranze, delle sue domande e delle sue ambizioni. Ne sono onorato. Non posso che ringraziare per questo atto di fiducia nei miei confronti. Ora mi auguro che questo percorso possa evolversi e incontrare una convergenza più ampia, quindi estesa ai partiti della coalizione che non hanno ancora rotto gli indugi. Un processo che ritengo fondamentale, una risposta necessaria da fornire agli elettori di centrodestra che chiedono a gran voce un progetto pienamente inclusivo e depurato da qualsiasi forma di personalismo di cui la nostra comunità non ha assolutamente bisogno. Sarà necessario promuovere le condizioni per la ricostruzione della buona politica: contesto imprescindibile per concretizzare un progetto di rinnovamento e di rinascita, così da recuperare la confidenza fra democrazia e comunità civile al culmine di cicli amministrativi difficili e controversi” scrive Croce facendo un passo in avanti.
I partiti convergenti
Su di lui ci sarebbero tutti io partiti della coalizione ad eccezione della Lega che propone il proprio candidato sul quale confluirebbe anche Fratelli d’Italia
“Se ci saranno le condizioni, lavoreremo con tutta la coalizione di centrodestra alla costruzione di un programma oggettivamente realizzabile per definire un itinerario che porti finalmente la nostra città fra le capitali dello sviluppo aperte all’Europa – continua Croce che cerca di stringere a se anche gli altri – Messina vuole guardare avanti, evolversi, migliorarsi, ma unità e compattezza sono le premesse fondamentali affinché il centrodestra possa interpretare questo sentimento e costruire una risposta adeguata e vincente. Oggi che più mai la nostra città ha bisogno di nuovi stimoli attorno ai quali ricompattarsi: non un nome, ma un programma serio e concreto, che richiederà coraggio, intelligenza e onestà al servizio di una nuova stagione. Un programma che deve essere frutto della sinergia di tutte le forze politiche che si riconoscono in valori, ideali e prospettive condivise”.
Serve centrodestra compatto
“Solo un centrodestra compatto può raggiungere quella vittoria che dovrà necessariamente essere il risultato di un lavoro di squadra. Spero, quindi, che la riflessione parzialmente ancora in atto possa concludersi al più presto e indirizzarsi verso l’unica strada possibile: l’unità di tutta la coalizione” conclude.
Subito malumori e spaccature
Ma subito arrivano malumori e spaccature e alcuni dietrofront. Perche’ dopo la nota dove Udc e Dc apparivano tra i firmatari, sono arrivate le pronte smentite. Lega e Fratelli d’Italia, invece, non si sono
mai espressi.
La smentita della Dc
“La segreteria comunale della Dc di Messina riunitasi – presente il Segretario Nazionale Renato Grassi – valutata la divaricazione determinatasi nello schieramento di centrodestra, rispetto alla candidatura a sindaco di Messina, ribadisce la necessità di superare le rigide contrapposizione tra le componenti politiche e recuperare un progetto unitario La DC rifiutando fughe in avanti foriere di inevitabili divisioni, conferma la disponibilità a ricercare una
soluzione unitaria”.
Lo stop dell’Udc
Dello stesso parere l’Udc difatti l’assessore regionale Mimmo Turano spiega: “Sto seguendo con gli amici del’Udc messinese la discussione sul prossimo candida sindaco di Messina. Non e’ importante quanti giorni ci vorranno
ma e’ fondamentale la massima convergenza su una candidatura di qualità a partire dalle forze politiche che tradizionalmente compongono il centrodestra e da una forza protagonista della coalizione nazionale come la Lega” .
Nome bruciato secondo la Lega
“Le fughe in avanti, oltre a bruciare i nomi che si propongono, rischiano di minare la credibilità della coalizione. Il centrodestra non deve prestare il fianco a metodi dannosi: il faro è l’unità del centrodestra. C’è un tavolo, ci si confronta e si fa sintesi. Il resto è cabaret” sostiene il segretario della Lega in Sicilia, Nino Minardo, a proposito della candidatura nel centrodestra a sindaco di Messina.
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