Nella corsa a sindaco di Palermo scatta il toto data per le elezioni. Alle trattative più o meno alla luce del sole si aggiunge ora anche il toto date elettorali. A Palermo sarà eletto il nuovo sindaco e, tra la miriade dei nomi dei candidati che circolano in questi giorni, ora alla Regione si pensa anche all’election day.
Le date papabili saranno proposte dall’assessore Marco Zambuto alla giunta di governo che si riunirà in settimana. Le più probabili sono quelle del 22 e del 29 maggio. L’assessore agli Enti Locali suggerirà alla giunta di scegliere fra uno di questi due il giorno in cui aprire le urne per le Amministrative a Palermo e in altri 117 Comuni. Nel caso in cui Musumeci convergesse sulla proposta di Zambuto i ballottaggi sarebbero il 5 o il 12 giugno.
Nella relazione dell’assessore Zambuto vi sarebbero però altre date possibili. Ma alcune, ovvero 24 aprile e primo maggio sono da scartare per via del ponte festivo, altre, come il 5 giugno o il 12 giugno, comporterebbero ballottaggi a ridosso di luglio il che farebbe slittare tutti gli eventi di insediamento dei sindaci e dei nconsiglio comunali portandoli in piena estate. L’alternativa vera sarebbe dunque solo il 15 maggio con ballottaggi in programma il 29 maggio ma significherebbe accorciare alquanto la campagma elettorale anche in considerazione del fatto che ancora non ci sono candidati scelti e la situazione è molto complessa. Ma la proposta su cui punta l’assessore è che il primo turno sia a fine maggio e il ballottaggio ai primi di giugno: dunque la scelta sarebbe fra 22 e il 29 maggio.
I comuni attualmente certamente da rinnovare sono 118 con in testa Palermo, il capoluogo di Regione. C’è da capire se dopo le dimissioni di Cateno de Luca Messina potrà andare al rinnovo in questa tornata. I tempi sono strettissimi. C’è. poi, chi pensa anche a Catania dove il sindaco è sospeso. Al momento il capoluogo etneo non potrebbe rientrare in una tornata elettorale
L’attuale sindaco di Palermo Leoluca Orlando (Partito Democratico), non più candidabile dopo aver già servito per un doppio mandato, nel 2022 dovrà lasciare Palazzo delle Aquile. La già lunga rosa dei nomi che potrebbero succedergli, è però ancora incompleta. Per l’area di Centrodestra, Il leader della Lega Matteo Salvini ha detto che non saranno i partiti a scegliere il candidato, “perché i nomi li sceglieranno i palermitani”. Tra le ipotesi in casa Lega ci sono Francesco Greco, presidente dell’Ordine degli avvocati, e Francesco Scoma, ex esponente di Forza Italia ora tra le file del Carroccio. Fratelli d’Italia punta su Carolina Varchi, mentre Forza Italia ha individuato l’ex presidente dell’Ars Francesco Cascio. In campo anche Roberto Lagalla, ora assessore alla formazione, e Alessandro Aricò, su cui spera Diventerà Bellissima. Per il Centrosinistra i nomi sono invece quelli di Davide Faraone, ex sottosegretario del governo Renzi scelto da Italia Viva; Giampiero Trizzino, appoggiato dal presidente della Commissione antimafia Claudio Fava; l’attivista autocandidata Mariangela Di Gangi e l’eurodeputata Francesca Donato.