Corsa a sindaco di Palermo, arriva il colpo di scena. Addio alla possibilità della convocazione di un vertice a tre fra Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini, la candidata di FdI si ritira e, a stretto giro, arriva l’appello di Fratelli d’Italia per Lagalla.
Carolina Varchi abbandona la corsa
“Prendo atto delle perduranti divisioni interne al centrodestra che aumentano il rischio di ritrovare di nuovo la sinistra ad amministrare la città. Per tale ragione, ringraziando Giorgia Meloni, il partito e i cittadini tutti che hanno manifestato apprezzamento e fiducia nella mia candidatura, ritengo opportuno eliminare ostacoli che allontanano dal traguardo di una vittoria del centrodestra a Palermo e rimettere la disponibilità nelle mani del partito, certa che sarà l’occasione per trovare convergenze più ampie alle quali stiamo già lavorando”. Lo afferma la deputata di FdI, Carolina Varchi, che era stata designata dal sua partito candidata sindaca di Palermo.
Sfumato il vertice del centrodestra
“Ringrazio anche a nome dei vertici del partito Carolina Varchi per l’ottimo lavoro svolto sul territorio, in queste settimane, e per la sua decisione presa con grande generosità e senso di responsabilità per evitare una frammentazione del centrodestra che con tre candidati avrebbe favorito la sinistra. E’ fra l’altro sfumata la possibilità di un vertice nazionale richiesto ripetutamente da noi” dice Giampiero Cannella, coordinatore regionale per la Sicilia occidentale di Fratelli d’Italia.
Fratelli d’Italia converge su Lagalla
“A nome di Fratelli d’Italia pertanto invitiamo tutti i partiti e le liste di centrodestra alternative alla sinistra a convergere sul nome del professore Roberto Lagalla, con il quale oltre ad un rapporto di grande stima, abbiamo gia’ stabilito una totale convergenza sui temi del centrodestra. Sul nome di Roberto Lagalla e’ possibile realizzare una grande unità, la stessa che deve confermare Nello Musumeci a presidente della Regione Siciliana” conclude Cannella.
Plaude Diventerà Bellissima
“Da palermitano e da uomo del centrodestra desidero esprimere anche a nome di DB un pensiero di ringraziamento e apprezzamento per la decisione di Carolina Varchi di favorire l’unità della nostra coalizione, limitando così fortemente la possibilità del centrosinistra di continuare a male amministrare Palermo. DiventeràBellissima insieme a FdI auspica l’unità del centrodestra attorno alla candidatura di Roberto Lagalla, il quale potrà garantire da sindaco con autorevolezza e indubbie capacità una piena continuità amministrativa con il buon governo del presidente Nello Musumeci, che a sua volta merita per i grandi risultati ottenuti la riconferma alla guida della Regione” dice Alessandro Aricò, capogruppo all’Ars di DiventeràBellissima.
Lagalla a braccia aperte
E il candidato di centro accoglie con sollievo la decisione. Roberto Lagalla ora è più forte e vede una possibilità di portare a buon fine la sfida “Apprezzo il senso di responsabilità di Carolina Varchi e ringrazio Fratelli d’Italia per l’importante supporto che ci viene offerto in un quadro di ricomposizione che, auspico, possa riguardare tutte le forze della coalizione per la tornata elettorale delle prossime Amministrative del 12 giugno. Si rafforza così l’impegno politico coerentemente mantenuto all’interno del naturale perimetro del centrodestra. Faccio appello a tutte le forze della coalizione, affinché si trovi una definitiva unità, in grado di assicurare il miglior governo alla Città di Palermo”
Tensione dentro Fratelli d’Italia
Ma la mossa non piace a tutti nel partito della Meloni. Stefano Santoro, ex assessore comunale e oggi candidato al Consiglio non ci sta.
“Il ritiro della candidatura di Carolina Varchi mi suscita perplessità e delusione, considerato che rappresentava una novità dal punto di vista politico e generazionale, che aveva già riscosso un ampio consenso in città. Ciò che suscita in me altresì stupore, è la voce ricorrente nelle ultime ore di un’asserita convergenza del nostro partito a sostegno del candidato Roberto Lagalla sostenuto da Matteo Renzi, che vanificherebbe il sacrificio del ritiro di Carolina Varchi”.
No a Lagalla, meglio convergere su Cascio
Ma Santoro va oltre “Considerato che in campo c’è la candidatura di Francesco Cascio, supportata da due dei partiti che tradizionalmente compongono il centro destra, l’ipotesi del sostegno a Lagalla, a poche settimane dal voto, provocherebbe il disorientamento degli elettori di centrodestra che chiedono invece a noi candidati al Consiglio Comunale chiarezza, coerenza e unità. A tale riguardo, ribadisco che la candidatura di Roberto Lagalla non è in linea con il mio pensiero è la mia formazione politica e con quella di molti militanti e simpatizzanti di Fratelli d’Italia”
Anomale alleanza elettorali
“Anomale alleanze elettorali non verrebbero comprese dagli elettori, mentre in modo convinto affermo che la candidatura di Francesco Cascio sia l’unica in grado di ricompattare gli elettori di centrodestra, consentendoci di conseguire la vittoria elettorale” conclude Santoro
Cascio non molla
Ma contrariamente alle voci che sono circolate in nottata Francesco cascio non molla. Al contrario dopo lo strappo della Varchi rilancia incassando la convergenza degli autonomisti “Gli autonomisti sosterranno Francesco Cascio come sindaco di Palermo” fa sapere Roberto Di Mauro.
Gli autonomisti convergono sul forzista
“Abbiamo molto apprezzato le doti di serietà e di equilibrio dell’on Cascio da Presidente dell’ARS durante gli anni della presidenza della Regione di Raffaele Lombardo. Inoltre siamo convinti che le sue esperienze di assessore regionale e di legislatore nazionale e la sua sensibilità di medico saranno preziose nell’affrontare da primo cittadino i problemi della città di Palermo dichiara il Vice presidente dell’Ars.
Il nodo Lentini
Resta il nodo del candidato autonomista Totò Lentini che non intende ritirarsi in una situazione di spaccatura ancora ‘viva’. “I palermitani non capiscono queste liti. Bisogna lavorare per la città. E noi lo stiamo facendo con un programma chiaro e noto ormai da oltre un mese. Da uomo di partito potrei sedermi al tavolo a discutere solo nel caso in cui si realizzasse l’unità su un solo candidato e questi recepisse il mio programma per Palermo. Ma non ci sono queste condizioni”
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