Corsa alla Regione. “Ringrazio Gianfranco Miccichè per le espressioni di stima nei miei confronti. Da siciliana, profondamente legata alla mia terra, non posso che ritenere la proposta di candidatura alla Presidenza della Regione un onore altissimo e una altrettanto altissima responsabilità. Sono dal 1994 una militante di Forza Italia, un partito che mi ha dato tanto e al quale ho dedicato tutto il mio lavoro politico. Oggi come ieri Il mio impegno è a disposizione del partito”. Così, in una nota, la deputata di Forza Italia, Stefania Prestigiacomo.
“Centrodestra trovi le ragioni dell’unità”
“Per quanto riguarda la Regione siciliana – sottolinea – ritengo essenziale, come sta accadendo per la definizione delle candidature e dei programmi a livello nazionale, che la coalizione di centrodestra trovi le ragioni dell’unità sia in termini di proposte programmatiche, che per la candidatura alla Presidenza“.
“Non disperdere patrimonio di credibilità e fiducia”
“La forza della nostra alleanza è sempre stata l’unità d’intenti con la quale ci siamo presentati dinnanzi agli elettori. Venire meno a questo tratto distintivo – conclude Prestigiacomo – significherebbe disperdere il patrimonio di credibilità e di fiducia che i siciliani ci riconoscono e favorire così una sinistra senza idee, che ha come unico obiettivo la restaurazione”.
La posizione di Miccichè
Miccichè stamattina, in occasione della cerimonia del Ventaglio, ha ribadito il nome dell’ex ministro Stefania Prestigiacomo per la Presidenza della Regione, ma ha anche aggiunto di essere pronto a ragionare su altre candidature come ad esempio quella del parlamentare leghista Alessandro Pagano. “Non ci sono veti nei confronti di nessuno – ha sottolineato il presidente dell’Ars – sediamoci attorno a un tavolo e parliamone”.
Intanto riunione dei partiti del centrodestra
Nella corsa alla Regione è l’ora della chiamata alle armi con una riunione informale dei partiti del centrodestra senza Diventerà Bellissima. Intanto Roberto Di Mauro, l’autonomista espressione di Raffaele Lombardo, ha fatto un po’ da ‘padre nobile’ della convocazione che più informale non si può. Al tavolo Forza Italia e la Lega insieme con i centristi che una volta si riconoscevano in Idea Sicilia e, dunque, anche gli autonomisti.
Al centro della discussione le contromosse nel caso che Musumeci metta in atto la minaccia delle ultime ore ovvero quella di dimissioni forse già stasera e comunque entro venerdì.
Corsa alle candidature
I partiti dicono di essere pronti ma in realtà bisognerà correre e trottare. Se Musumeci si dimetterà ci saranno dai 14 ai 21 giorni per presentare le liste in pieno agosto e con Ferragosto di mezzo. Dunque, pronti via già da adesso per anticipare il più possibile i tempi quantomeno degli accordi di massima.
Riflessione sul dopo Musumeci
Che si parli di un’era post Musumeci è ormai assodato e lo conferma proprio Roberto Di Mauro. “Occorre una riflessione comune nel centro-destra siciliano per discutere di candidature a Presidente e per inserire nel programma nazionale punti qualificanti per la Sicilia” dice senza mezzi termini il vice Presidente dell’Ars.
Dimissioni date per certe per domani contro l’opinione dei partiti
“I rumors danno per certe le dimissioni del Presidente Musumeci fissate per domani. Non serve ricordare che i partiti consultati sul tema si erano tutti espressi perché la legislatura arrivasse alla scadenza naturale. Oggi più che mai bisogna riprendere in sede politica un dialogo da troppo tempo interrotto e ritrovare l’armonia indispensabile per affrontare elezioni complicate e difficili”.
Quattro nomi per la candidatura a Presidente della Regione
“Il candidato Presidente, Massimo Russo, Nino Minardo o Alessandro Pagano, Stefania Prestigiacomo o Raffaele Stancanelli o altro che sia, dovrà dimostrare umiltà e capacità di collaborazione”.
Nessun veto della Lega
“Non ci sono veti della Lega sulle regionali, ma siamo pronti ad esprimere candidature autorevoli che arrivano dal nostro partito. Siamo in campo per fare la nostra parte e l’ipotesi di votare il 25 settembre non costituisce un problema. La campagna elettorale per noi è già partita sui temi e sui programmi e lavoriamo per un centrodestra unito in grado di affermarsi sull’allegra compagnia che sta costruendo il Pd di Enrico Letta. Lavoriamo con Matteo Salvini che proprio domani sarà a Lampedusa per denunciare il fallimento delle politiche sull’immigrazione targate sinistra. Rimaniamo in stand by per le elezioni siciliane in attesa delle decisioni che vorrà assumere il presidente Nello Musumeci” dice a margine Vincenzo Figuccia, deputato regionale di Prima l’Italia.
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