La corsa alla Regione vive una improvvisa accelerazione. Non c’è il candidato ma Prima l’Italia si dice pronta a votare già a fine settembre e in campo di candidati propri ne ha addirittura due.
Nino Minardo, “Pronti per l’election day”
“La Lega è pronta per l’election day, il nostro gruppo dirigente è al lavoro per mettere in campo iniziative in un’unica campagna elettorale. Io sto seguendo la partita romana, Luca Sammartino darà una mano su tutta la parte organizzativa della campagna elettorale” dice il segretario regionale della Lega Nino Minardo, in una intervista a La Repubblica Palermo.
Prima i temi e le esigenze
“Per la Lega la priorità è innanzitutto il centrodestra unito, una coalizione che guardi con responsabilità a quelli che sono i problemi reali in Sicilia: rifiuti, infrastrutture, turismo” continua Minardo. “Tutto questo si può fare con un nuovo governo targato Nello Musumeci? Io non mi sono mai permesso di dare giudizi sulle persone perchè ne ho profondo rispetto, non lo farò neppure oggi. Ma credo che siamo già in ritardo: la coalizione deve individuare in fretta delle soluzioni che partano dal territorio e che siano unitarie. La Lega ha sicuramente tutte le carte in regola per poter esprimere la candidaturaalla presidenza della Regione”.
Spunta il nome di Alessandro Pagano
“Tra me e Alessandro c’è un rapporto talmente solido, prima di tutto sul piano personale, che qualora si dovesse porre il problema fra me e lui, lo risolveremmo in cinque minuti davanti a un caffè, ne sono convinto – prosegue Minardo – La proposta di Stancanelli? Quello è un dibattito interno a Fratelli d’Italia che guardo con grande rispetto. Io stimo Raffaele Stancanelli, è chiaro che da segretario regionale della Lega non potrei avanzare un nome di un altro partito”.
No a Stefania Prestigiacomo
“ulla forzista Stefania Prestigiacomo e la sua apertura sui migranti Minardo non cambia posizione “Consentire un fenomeno di traffico di uomini animato da persone che lo sfruttano non è positivo. Se qualcun altro preferisce sbarchi, morte e reati, mi dispiace per lui o lei. Noi su questo abbiamo una posizione chiara”.
Il candidato si sceglie in Sicilia, non a Roma
“Possiamo votare subito oppure a naturale scadenza, non importa. Se Musumeci dovesse decidere di andare avanti fino a novembre, per noi andrebbe bene lo stesso. Il candidato, però, sarà scelto assolutamente in Sicilia”.
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