Sono scaduti la scorsa settimana i termini per la presentazione delle domande di partecipazione alla selezione per la nomina del nuovo coordinatore regionale del Centro Regionale Trapianti. Nei prossimi giorni presso l’Assessorato alla Salute si insedierà una Commissione che dovrà valutare i curricula pervenuti e formulare una rosa di tre candidati da sottoporre all’Assessore regionale alla Salute per la nomina. La commissione sarà costituita dal direttore del Centro Nazionale Trapianti, Alessandro Nanni Costa, e da due coordinatori regionali di Centri regionali trapianti che saranno indicati da Costa.
Intanto ieri mattina nell’Aula Multimediale dell’Arnas Civico, Vito Sparacino direttore uscente del Centro Regionale Trapianti, ha salutato i coordinatori locali di tutta la Sicilia presentando i dati chiusi al 31 dicembre scorso e ripercorrendo i dieci anni trascorsi alla guida del CRT.
Dai 48 donatori del 2006, pari a 9,8 donatori per milione di abitanti, nel 2012 la Sicilia ha raggiunto un picco di 93 donatori, pari a 18,6 per milione di abitanti, che ha avvicinato la nostra Regione alla media nazionale di 22 donatori per milione di abitanti. Nel 2013 inizia un’ inversione di tendenza e nel 2015 il numero dei donatori di organi in Sicilia si è attestato a 11,4 per milione di abitanti. Sparacino, nella relazione di fine mandato, chiarisce i motivi per i quali il modello organizzativo del Centro Regionale Trapianti non ha dato più gli stessi risultati: “Nel 2013 alla scadenza del Decreto Assessoriale 1655/11 e sulla base dei risultati raggiunti, il CRT aveva proposto ai competenti uffici dell’Assessorato la riedizione dell’ormai consueto provvedimento di sostegno all’attività di procurement con gli aggiustamenti proposti e condivisi dai coordinatori locali e dai direttori delle rianimazioni siciliane. Per lungo tempo ho atteso e sollecitato l’adozione del provvedimento, arrivato soltanto nell’ottobre 2014. Questo ritardo, insieme con la persistente carenza di risorse umane, nonché le incertezze in merito ai cambiamenti negli assetti ospedalieri attesi a seguito dell’adozione degli atti aziendali rendono ampiamente ragione del calo delle donazione nel biennio 2014 – 2015”. Sparacino aggiunge: “Ritengo che all’attuale situazione abbia comunque concorso anche una demotivazione del personale sanitario, determinata in molte aziende anche da una cronica disattenzione al tema del prelievo di organi e tessuti da parte delle Direzioni Strategiche”.
Il direttore del CRT, che terminerà il suo mandato il mese prossimo, conclude: “Si apre adesso un nuovo ciclo, e l’auspicio di tutti è che il nuovo Coordinatore regionale, che l’Assessore alla Salute si accinge a nominare, possa mantenere e consolidare quegli aspetti dell’assetto gestionale del CRT che hanno consentito di ottenere risultati fortemente positivi, di fronteggiare con le debolezze che hanno provocato il deciso passo indietro degli ultimi due anni, e di riprendere il cammino verso l’obiettivo, ambizioso ma possibile, di raggiungere livelli di donazione da regioni più avanzate in questo settore. Perché ciò avvenga è indispensabile che si ricrei un rapporto di collaborazione costruttiva tra gli uffici dell’assessorato e il CRT e che la direzione strategica dell’ARNAS Civico continui a supportare, con il suo contributo di risorse umane, e di supervisione dei percorsi amministrativi, le attività del centro. I centri di trapianto, la Rete nazionale dei trapianti, e soprattutto i pazienti in attesa di trapianto hanno assoluta necessità che tutto ciò avvenga rapidamente”.
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