La sinistra naviga a gonfie vele verso il clou della campagna elettorale dopo il sì di Franco Miceli, la destra, invece, non trova una posizione e appare ancora del tutto spaccata. Questa la settimana decisiva pare per trovare un accordo anche se non è del tutto scontato che si possa arrivare a un nome comune.
La campagna elettorale già iniziata di Miceli
Franco Miceli ha già iniziato i suoi giri come candidato unico del centrosinistra. Nel mentre, l’agenzia di comunicazione sta completando la grafica per la pubblicità elettorale per poi consentire all’architetto di presentarsi alla città, con un incontro pubblico fissato per domenica a Villa Filippina. Anche il lavoro sulla lista del candidato è faticoso, bisogna bilanciare bene le forze e dare ascolto a tutte le gambe a sostegno della sua avventura. Rosario Filoramo, segretario del Pd, ad esempio, ritiene che nella formazione di Miceli debbano essere presenti solo esponenti della società civile e niente politici. Posizione, come le altre che si discuterà nelle riunioni di coalizione oggi ne è prevista una.
Centrodestra senza riferimenti
Mentre, ad esempio, la formazione della squadra da schierare verso Sala delle lapidi per Sinistra civica ecologista è praticamente quasi conclusa, dall’altra sponda, il centrodestra, resta imbrigliato in una matassa difficile da sbrogliare e restano cinque i candidati a sindaco: Francesco Cascio per Forza Italia, Roberto Lagalla che si definisce civico, anche se incassa l’endorsement dell’Udc, Francesco Scoma della Lega, l’autonomista Toto Lentini e Carolina Varchi per Fratelli d’Italia. Sono sempre più remote le possibilità di una anche se ancora pare si stia trattando.
Faraone guarda alla finestra e Renzi tratta
Tra il vorticare di nomi però ch’è anche quello di del senatore di Italia Viva, Davide Faraone che al momento sembra aver scelto un basso profilo a tal punto che c’è chi pensa addirittura a una sua rinuncia alla candidatura. C’è invece chi dice che stia cercando d’infilarsi nella coalizione di centrodestra. Sarà così? A Roma Renzi starebbe lavorando, come riporta il Giornale di Sicilia a una soluzione politica dall’alto, che individui posizioni e percorsi per ognuno dei protagonisti. L’altro disegno è individuare un nome terzo, forte e autorevole di fronte al quale sarebbe possibile il passo indietro di almeno tre o quattro candidati del centrodestra. Un’altra opzione ancora vede Italia Viva a sostegno di Miceli se quest’ultimo riuscirà a garantirsi una certa autonomia in discontinuità con l’amministrazione Orlando.
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