Pacchi di generi alimentari in cambio di voti: così gli imprenditori accusati di mafia Mario Giorgi e Calogero Luppino, re delle scommesse online nel trapanese, avrebbero comprato le preferenze elettorali per Stefano Pellegrino, deputato regionale di Fi eletto alle ultime elezioni con oltre 7mila voti e ora indagato per corruzione elettorale.
La vicenda emerge nell’inchiesta per mafia a carico di Giorgi e Luppino, fermati oggi dai carabinieri di Trapani. Intercettato, Giorgi ammette che in cambio della promessa di voto per Pellegrino avrebbe consegnato pacchi di spesa a tutti gli abitanti delle case popolari: “A fine ottobre vero che gli portai la spesa pure a loro”, dice, non sapendo di essere ascoltato dai carabinieri. Le indagini hanno accertato che sarebbe stato Pellegrino a rivolgersi a Luppino e a Giorgi, confidando nel largo consenso che questi avevano avuto in occasione delle precedenti elezioni comunali di Campobello di Mazara attraverso il movimento politico “Io amo Campobello”.
“L’altro giorno avevo parlato con Mario Giorgi, c’era Stefano Pellegrino, diciamo che vi voleva incontrare so che tu sei fuori per ora”, diceva, non sapendo di essere intercettato, un amico di Pellegrino all’imprenditore Luppino. “Se c’è da dare una mano di aiuto a qualche amico, uno anche … meglio avere amici che avere nemici”, rispondeva Luppino. L’incontro avvenne puntualmente il 3 ottobre del 2017.
Luppino sarebbe anche riuscito a distrarre preferenze da un altro candidato, Toni Scilla, in favore di Pellegrino. Il 9 ottobre 2017 l’imprenditore contattò Benedetto Riti, un commerciante che lavora nel settore delle slot machines ed è vicino alla famiglia mafiosa di Mazara del Vallo. “Non fare più riunioni con Scilla, non fare più niente con nessuno ed inizia … Perché ti porto i fac-simile e pure i manifesti” Quindi ti devi esporre in prima persona, non cominciare a fare la carta tre!”, disse Luppino. “Noi siamo andati avanti, e facciamo continuare ad andare avanti con Stefano qualsiasi cosa serve. Anche perché è uno contro uno, qua. E siamo avanti. Che fa? Se dobbiamo vincere, non dobbiamo rischiare di perdere”, spiegò Luppino a Riti.
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