Bloccato dai finanzieri di Termini Imerese

Arrestato corriere della droga bloccato in autostrada, trasportava quasi 8 chili di droga (VIDEO)

I finanzieri del comando provinciale di Palermo hanno sequestrato 7,7 chili circa di cocaina, trasportata a bordo di un’autovettura bloccata e controllata pressi dello svincolo autostradale di Buonfornello in direzione Palermo.

I militari hanno bloccato il conducente, originario della provincia di Reggio Calabria, il quale si mostrava da subito particolarmente agitato. Grazie al cane Elisir i militari della compagnia di Termini Imerese  hanno trovato i panetti nascosti in un vano realizzato nel paraurti posteriore.

La droga immessa sul mercato, avrebbe fruttato al dettaglio ricavi per oltre 600.000 euro.

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Il conducente dell’autovettura, risultato peraltro percettore di Reddito di Cittadinanza, è stato condotto presso la casa circondariale “Cavallacci” di Termini Imerese, a disposizione della Procura di Termini.

La droga a Palermo arriva dalla Campania e dalla Calabria

L’hashish arriva dalla Campania, la marijuana è un “prodotto” locale, mentre la cocaina per lo più dalla Calabria anche se in napoletani hanno un loro canale di vendita. La droga inonda le piazze palermitane dello spaccio: Ballarò, Falsomiele, Guadagna, Zisa, Sperone, dove si vendono anche crack e miscele a basi di metadone.

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Domanda e offerta si incrociano alla perfezione. Il guaio è che la richiesta aumenta perché aumentano i consumatori. Una dose di marijuana da 1 grammo costa 5 euro. Stesso prezzo per il “fumo” che viene trasportato in città in auto o nelle cabine dei Tir. Cocaina ed eroina sono disponibili in dosi da un quarto di grammo: 15 euro. Se ne compri un grammo, però, ti fanno pure lo sconto: trenta euro. Prezzi modici e clienti in aumento.

I giovani la droga preferiscono fumarla o inalarla. Con dieci euro miscelano eroina e metadone e si garantiscono lo sballo per tutto il giorno. Il dramma è che l’età dei consumatori si è abbassata in maniera preoccupante, fino ai 12 anni. I danni sono incalcolabili e irreversibili.

Cosa Nostra gestisce il traffico e lo spaccio

Le piazze della droga sono quelle di sempre. La novità è che il controllo di Cosa Nostra si fa più stringente. I boss gestiscono in prima persona tutta la filiera, dagli acquisti all’ingrosso allo spaccio per le strade. Anche questo è il segno dei tempi. La mafia un tempo demandava il lavoro sporco ad altri. Ora ha avuto l’esigenza, innanzitutto economica, di attivare una propria rete di pusher. Costa meno e si guadagna di più.

Oppure come nel caso di Ballarò ha trovato un compromesso con i nigeriani che smerciano per lo più eroina. E i tossici di eroina sono soggetti con cui la mafia non si vuole sporcare le mani.

Sotto le machine parcheggiate, nei cartelli della segnaletica stradale, persino nelle edicole votive: ogni posto è buono per nascondere la roba come è emerso negli ultimi blitz.

La droga è tornata ad essere la principale fonte di guadagno per i clan. Il pizzo non può bastare da solo a coprire le spese per gli stipendi dei picciotti e le famiglie dei carcerati. I grandi appalti su cui imporre la messa a posto si contano sulle dita di una mano. Ecco che il ritorno in affari con la droga è stato inevitabile.

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