Prendono avvio oggi pomeriggio le manifestazioni collaterali nella chiesa di San Giorgio dei Genovesi di Palermo previste nell’ambito della mostra “Migranti la sfida dell’incontro”, visitabile fino all’11 febbraio dalle 9,00 alle 12,30 e dalle 16,30 alle 19,30.
Alle 16,30 Vincenzo Ceruso della Comunità di sant’Egidio e Anna Ponente del Centro Diaconale “La Noce”, e presenteranno “Corridoi umanitari, la strada della speranza”. Sono previste testimonianze di famiglie accolte a Palermo grazie a questa iniziativa.
Nel catalogo che accompagna la mostra l’iniziativa è così descritta: “In una situazione complessa è sempre più difficile da governare come si è rivelata l’emergenza profughi, l’interazione tra società civile e istituzioni ha permesso di porre in essere iniziative umanitarie significative, come il progetto dei corridoi umanitari, frutto di un Protocollo d’Intesa firmato nel dicembre del 2015 tra il ministero degli Esteri, del Ministero degli Interni, la Comunità di Sant’Egidio, la Federazione delle Chiese Evangeliche italiane e la Tavola Valdese. L’obiettivo è consentire l’accesso legale in territorio italiano, in condizioni di sicurezza e sottraendoli alla logica dei ‘trafficanti di uomini’, a persone che si trovano in situazione di particolare il bisogno, attraverso la concessione divieti umanitari e, in seguito, la possibilità di presentare domanda di asilo. E’ la prima iniziativa del genere in Europa e prevede l’arrivo in Italia di mille profughi nell’arco di due anni provenienti dal Libano, dal Marocco, e dall’ Etiopia E’ un progetto pilota che ha aperto una via di accesso sicuro e legale in Europa e che si propone come un modello replicabile anche in altri paesi. Il progetto interamente finanziato dagli enti religiosi coinvolti, sia cattolici sia protestanti, senza quindi gravare sulle disponibilità economiche statali e di conseguenza sulla fiscalità generale. L’iniziativa ha inoltre il pregio di evidenziare come la gestione dei flussi migratori possa essere affrontata da una molteplicità di attori diversi, contribuendo a creare una cooperazione concreta e mettendo in pratica un’alternativa alle dinamiche basate sul ricorso a mezzi legali costosi e spesso fuori e di morte come quelli legati ai cosiddetti ‘scafisti’ “.
Rosalia Pipa, presidente del Centro Culturale ‘Il Sentiero’ che ha promosso e curato la programmazione dell’evento a Palermo, nel dare il benvenuto ai numerosi e qualificati ospiti, ha spiegato perché nel titolo della mostra sta il senso di tutta l’iniziativa. “La sfida che abbiamo di fronte – ha detto – è trovare le basi per il nuovo tipo di convivenza che siamo chiamati a mettere in campo. Infatti, chi avrebbe immaginato, solo qualche decennio fa, che avremmo potuto innalzare muri in Europa dopo aver desiderato per tanti anni di abbattere il muro di Berlino? La mostra – ha proseguito – per prima cosa cerca di far comprendere cosa sta accadendo, oltre gli stereotipi più diffusi, e poi offre un modo di guardare al fenomeno, in linea con quello che papa Francesco e la Chiesa affermano da tempo”.
Presenti tra gli altri: Leoluca Orlando Sindaco di Palermo, don Carmelo Vicari, in rappresentanza dell’Arcivescovo Corrado Lorefice, don Giuseppe Bucaro,
Parroco di san Mamiliano Claudio Sammartino Commissario dello Stato per la Regione Siciliana, Laura Franchina, Vice Prefetto di Palermo, Guido Nicolò Longo, Questore di Palermo, Giovanna Rizzo, Dirigente dell’Ufficio di Polizia della Presidenza della Regione a Palazzo d’Orleans, Agnese Ciulla Assessora alla Cittadinanza Sociale, del Comune di Palermo, Delfina Nunes, Presidente della Consulta delle Culture di Palermo, Bruno Messina, Vice direttore Generale Credito
Siciliano, Roberto Foderà, dell’Istat di Palermo. Numerosi inoltre i rappresentati delle associazioni che assistono e curano i migranti nella nostra città. E con cui il Centro Culturale ha organizzato l’evento.
Nel suo saluto, il sindaco Leoluca Orlando, ha ricordato come Palermo sia stata nominata città della cultura per il 2018, anche grazie alla testimonianza che da tempo offre a tutto il mondo per la sua capacità di accogliere tutti. “Per questo motivo – ha spiegato – dico spesso che a Palermo non esistono migranti, ma solo persone che venendo qui decidono di fermarsi ad abitare da noi”.
Dopo aver illustrato alcuni dei tanti motivi per i quali dobbiamo ringraziarli per la ricchezza dell’esperienza che portano, ha lanciato un accorato appello perché tutti a Palermo, attraverso il bando reperibile sul sito del Comune, offrano la propria disponibilità per essere tutor per minori stranieri non accompagnati, cioè volontari destinati ad operare nel territorio cittadino. “La scadenza del Bando – ha concluso – è il 20 febbraio; per questo vi invito a rispondere presto e a far conoscere l’iniziativa a quanti ritenete sensibili al problema”.
Molto significativo il saluto portato da don Carmelo Vicari, a nome dell’Arcivescovo Corrado Lorefice, che non ha potuto prendere parte all’inaugurazione. Don Vicari ha chiesto ai presenti: “Perché la Chiesa ha a cuore la sorte dei migranti”? E ha così proseguito: “Potremmo rispondere partendo proprio da Colui che ha fatto la Chiesa: Gesù Cristo. Lui è venuto dalla sua terra tra noi proprio come un migrante e, si potrebbe aggiungere, come dice il Vangelo, che venne tra i suoi, ma i suoi non lo accolsero. L’esperienza dei migranti aiuta la Chiesa e tutta l’umanità a scoprire il senso vero della appartenenza umana, che è quello del riunirsi per andare insieme verso il destino comune a tutti gli uomini. La Chiesa oggi è provocata dal fenomeno dei migranti perché la sollecita ad uscire dalla suo guscio. Anche controvoglia bisogna partire, recuperando il senso della missione universale.Il fenomeno dei migranti non fa paura alla Chiesa – ha concluso – perché la Chiesa è nata per portare a tutti gli uomini il grande messaggio del Signore: un messaggio che è per tutti e per ciascuno. La sua proposta di vita è per tutti, e la Chiesa è accanto a tutti i tentativi buoni volti a valorizzare, l’umano ovunque si trovi e si manifesti.”
A conclusione dell’evento Giorgio Paolucci, il curatore della mostra, ha illustrato i temi più significativi della mostra ed ha raccontato alcuni dei tanti positivi fatti accaduti nelle città in cui la mostra è già in esposizione.
Nel corso della settimana sono previsti alcuni eventi collaterali promossi dal alcune significative realtà che operano da tempo a Palermo a sostegno dei migranti.
Lunedì 6 febbraio alle 16,30 la Comunità di sant’Egidio e il Centro Diaconale “La Noce”, e presenteranno “Corridoi umanitari, la strada della speranza”. Sono previste testimonianze di famiglie accolte a Palermo.
Giovedì 9 febbraio alle 17 la Caritas diocesana presenterà l’iniziativa “Protetto. Rifugiato a casa mia. Esperienze di accoglienza dei fratelli migranti presso le famiglie delle nostre comunità”.
Sabato 11 febbraio alle ore 18 sarà proiettato il documentario “Ospitare la mobilità – La rivoluzione della Carta di Palermo” di Martino Lo Cascio e Antonio Macaluso, realizzato dal Comune di Palermo.
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