Un altro anziano assistito a Villa delle Palme, la struttura sanitaria di Villafrati è morto. Era tra i 50 risultati positivi. L’anziano di 94 anni era originario di Misilmeri.
“Abbiamo avuto questa comunicazione”, dice il sindaco di Misilmeri Rosalia Stadarelli. L’anziano è morto dentro la struttura non è tra i nove ricoverati a Partinico.
I funerali sono stati celebrati e i familiari, come da procedura, non hanno potuto prendere parte all’ultimo saluto.
Un dramma nel dramma che si è visto più volte in altre regioni come la Lombardia dove i pazienti sono morti senza il conforto di nessuno.
E’ morto un uomo ricoverato all’ospedale Covid di Partinico residente a Giuliana. A confermarlo il sindaco Francesco Scarpinato. Al momento nel paese sono 60 le persone in quarantena e sei persone sono positive compreso un neonato adottato dal paese.
“Cari Cittadini, con estrema tristezza comunichiamo che un nostro concittadino, è deceduto proprio nella mattinata odierna – ha detto il sindaco – La persona di cui parliamo, molto anziana, qualche giorno fa, risultava essere positivo al virus (covid – 19). Inizialmente veniva accudito e monitorato nella sua abitazione e le sue condizioni generali apparivano stabili e non particolarmente preoccupanti”.
Il quadro clinico si è aggravato dalla sua età e patologie, peggiorava al punto che si rendeva necessario il trasporto presso la struttura ospedaliera. Stamattina, purtroppo, il triste epilogo.
“L’Amministrazione e la Comunità Giulianese, si stringono affettuosamente attorno alla famiglia.
In questo momento così difficile per il nostro Paese, rivolgiamo una preghiera affinchè la Sua Anima possa riposare in pace – aggiunge il sindaco – La cittadinanza deve continuare ad osservare il rispetto delle disposizioni impartite, tenendo presente, oggi ancora di più, che la situazione italiana e nel mondo è drammatica. Nel nostro paese, dobbiamo continuare a stare molto attenti, evitando contatti con gli altri e non uscire di casa”.
Secondo quanto ricostruito dagli amministratori sarebbe stata una donna a portare il virus in paese. Era andata attorno al 20 febbraio a fare un esame all’ospedale di Sciacca e da quel giorno è iniziata la sua via crucis.
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