“Non è possibile che il comparto della moda e dell’abbigliamento non sia stato inserito dal decreto “Cura Italia” tra quelli meritevoli di tutela, sebbene sappiamo che saranno varate ulteriori misure a sostegno dell’economia”.
Le associazioni provinciali della Sicilia di Federmoda Confcommercio ribadiscono l’urgenza di misure a supporto delle aziende del settore.
“Basta confrontare i fatturati dello scorso anno con quelli di quest’anno per rendersi conto che le perdite sono prossime al 100%. Considerato che i provvedimenti restrittivi saranno ulteriormente prorogati, possiamo dire che l’intera stagione primavera – estate è ormai compromessa. Le aziende del settore sono in ginocchio, sarà difficile ripartire e garantire i livelli occupazionali. Faremo appello al Governo regionale affinché ci aiuti a evitare il disastro di un settore nevralgico dell’economia regionale che con la sua professionalità rappresenta un fiore all’occhiello della nostra isola. Anche il made in Sicily della moda rischia di subire un colpo mortale”.
“Il Governo della regione – spiega Patrizia Di Dio, vicepresidente nazionale di Federmoda – non può non tenere conto della nostra situazione, considerato che il mondo del “retail” in Sicilia muove fatturati superiori al miliardo di euro ogni anno: tutta la merce nei nostri punti vendita e nei magazzini perderà gran parte del suo valore ed è fondamentale prevedere un risarcimento sulla base dimostrabile delle giacenze in azienda e della perdita del loro valore commerciale. I fatturati si sono azzerati ma finora nessuno ha pensato di azzerare le tasse regionali e locali che rappresentano una ulteriore beffa per chi non ha potuto nemmeno aprire i propri negozi”.
Federmoda Sicilia si rivolge al presidente della Regione per chiedere immediati provvedimenti che possano servire a tamponare una situazione insostenibile.
Al tempo stesso Federmoda chiede la sospensione dei canoni di affitto ai locatori degli spazi dedicati a produzione e vendita e la rinegoziazione degli stessi quando il mercato sarà tornato alla normalità.
Confcommercio inoltre sta lavorando per garantire un adeguato “soccorso alle imprese” con sportelli dedicati a imprese e professionisti per l’utilizzo delle misure previste dal decreto “Cura Italia”.
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