Qualche giorno fa insieme a tutti i Garanti dei detenuti italiani nominati a livello locale, regionale e nazionale, ha firmato una lettera-appello al Presidente della Repubblica, quale garante supremo dei valori costituzionali, e al Governo affinché approvi misure per evitare al massimo il rischio di contagio da Coronavirus all’Interno delle carceri, eliminando le situazioni di pericolo e sovraffollamento.
“Se si guardano solo i numeri generali – dice Fiandaca – la situazione delle carceri siciliane può sembrare migliore di altre regioni perché sulla carta, secondo un report aggiornato al 25 marzo, risultano 123 posti liberi. La realtà – prosegue– è profondamente diversa perché questo numero non tiene conto della disomogeneità tra i vari istituti, delle reali condizioni di vita all’interno degli stessi, e soprattutto del fatto che ci troviamo in presenza di una pandemia e che i criteri di valutazione degli spazi, così come per il resto della popolazione, non possono essere gli stessi di un momento ordinario”.
Per Fiandaca occorre dunque adottare “misure legislative molto più incisive e di pressoché automatica applicazione, in grado di portare nel giro di pochi giorni la popolazione detenuta sotto la soglia della capienza regolamentare e fissare per gli over 65 infermi e per i detenuti affetti da gravi patologie puntualmente documentate criteri legislativi per eliminare, o comunque ridurre, la discrezionalità giudiziale rispetto all’assegnazione delle misure extracarcerarie”.
Entrando nel dettaglio della ricerca fatta dal Garante dei detenuti e aggiornata al 25 marzo, la situazione sull’Isola si presenta a macchia di leopardo con istituti di pena dove ci sono ancora posti disponibili e altri, sovraffollati a cominciare da Catania, la provincia con il maggior numero di contagiati da Covid 19, dove a ad aver già superato la capienza regolamentare sono entrambi gli istituti penitenziari: al carcere Bicocca sono reclusi in 196 a fronte di una capienza regolamentare di 138 posti, mentre all’istituto penitenziario Piazza Lanza, vivono in 299 a fronte di una capienza di 279. Sovraffolate, nell’ambito delle città metropolitane, anche le celle del Pagliarelli a Palermo: 1356 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 1182.
“Il fatto da tenere in considerazione – insiste Fiandaca – è che la cosiddetta capienza regolamentare non considera una situazione di pandemia in corso, né lo stato aggiornato delle strutture”.
Secondo quanto emerge dai dati, le condizioni di sovraffollamento interessano anche: il carcere di Agrigento (374 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 283), Augusta (481 detenuti a fronte di 360 posti), Caltanissetta (216 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 180), Enna (191 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 171) , Gela (57 detenuti a fronte dei 48 posti regolamentari), Piazza Armerina (63 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 49), Siracusa (567 a fronte di una capienza regolamentare di 526), Termini Imerese (101 detenuti rispetto ai 92 previsti sulla carta).
Complessivamente nelle carceri si contano (dati al 25 marzo 2020) 6343 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 6466 posti.
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