Un clima di tensione si respira negli uffici pubblici di Palermo a causa del Coronavirus. Oggi, nella sede dell’Agenzia delle Entrate di via Wiheim Konrad Roentgen, il personale si sarebbe rifiutato di lavorare perché non ci sarebbero le condizioni di sicurezza per difendersi dal contagio.
“Gli uffici dell’Agenzia delle Entrate sono affollati e non esiste nessuna misura di prevenzione dal Coronavirus.” E’ quanto sostiene la Uil che accusa i vertici dell’ente di non aver messo in atto le disposizioni emanate dal governo in tema di tutela dalla diffusione del Covid-19.
“Malgrado l’oggettiva gravità del quadro della diffusione batteriologica, la Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate e tutte le direzioni provinciali sottovalutano l’emergenza sanitaria legata al Coronavirus”: a puntare il dito contro i vertici dell’Agenzia è la Uil Pubblica Amministrazione Sicilia attraverso una nota siglata dal segretario generale Alfonso Farruggia , che stigmatizza il comportamento tenuto dall’Amministrazione con i lavoratori che, secondo la sigla sindacale, non sarebbero tutelati a sufficienza.
In una lettera trasmessa, tra gli altri, al direttore regionale dell’Agenzia delle Entrate della Sicilia Pasquale Stellacci e a tutti i direttori provinciali, Farruggia fa riferimento alla mancata osservazione delle norme del Testo Unico per la sicurezza sul lavoro “che individuano nel dirigente il garante organizzativo e il responsabile della struttura, imponendogli d’intervenire d’ufficio per prevenire potenziali pericoli”.
“La situazione di rapido sviluppo dell’epidemia in Sicilia è un dato oggettivo – afferma Farruggia – ma, malgrado ciò, negli uffici dell’Agenzia delle Entrate del territorio regionale non sono stati adottati gli accorgimenti essenziali che, con una nota siglata dal coordinatore regionale della UilPa Entrate Raffaele Del Giudice, sono stati richiesti all’Amministrazione”.
Nella lettera di diffida trasmessa mercoledì 4 marzo, Del Giudice accusa l’Amministrazione rea, secondo il sindacato, di non avere limitato l’afflusso degli utenti all’interno degli uffici e di non avere provveduto alla disposizione delle strutture in plexiglass nei front office per garantire protezione e isolamento ed evitare il contatto diretto con il personale ; le strutture, inoltre, sarebbero prive dell’adeguata dotazione di materiale disinfettante e non sarebbero state interessate, ad oggi, da alcun intervento di sanificazione straordinario, che avrebbe dovuto essere effettuato anche alle sedi delocalizzate.
“Proprio oggi – afferma il coordinatore regionale – ho toccato con mano l’estrema gravità della situazione in atto presso gli uffici dove è ormai difficile contenere i disagi e le reazioni di panico : nella struttura UT Palermo 1 in via Wiheim Konrad Roentgen, si è registrata la prevedibile incapacità, da parte dell’Amministrazione, di gestire l’ingresso degli utenti secondo le direttive del Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri”.
“Il personale – spiega l’esponente sindacale – si è rifiutato di prestare la propria attività abituale e solo a seguito dell’intervento dei rappresentanti della Uil Pubblica Amministrazione presso la Direzione regionale, la situazione si è ricomposta tornando alla normalità”.
Un episodio che, secondo il sindacato, racconta la drammaticità della situazione negli uffici.
“Lungi da noi l’intento di seminare panico o, peggio ancora, di utilizzare la situazione in maniera effettistica – affermano Farruggia e Del Giudice – ma non è possibile ignorare il totale disinteresse manifestato in questa occasione per i diritti dei lavoratori , a partire dalla loro salute: un atteggiamento intollerabile nei confronti di chi svolge ogni giorno la propria attività con passione e impegno, rappresentando un’amministrazione che è l’espressione dello Stato al servizio della collettività ed è davvero il colmo, oltre che una beffa, che proprio i dipendenti sperimentino una sensazione così spiacevole di abbandono ”.
“La UilPa – concludono i due esponenti sindacali – richiederà l’intervento dei prefetti per mettere in atto tutti gli interventi possibili a tutela del benessere dei lavoratori, laddove non dovesse ricevere i giusti segnali di attenzione da parte dell’Amministrazione”.
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