Nel giro di poche ore sono state presentate in Sicilia quasi 20 mila domande (alle 19 il dato complessivo è di 19.750 domande presentate da parte delle aziende) per la Cassa integrazione in deroga, “il che fa presagire che i 110 milioni di euro finora previsti non saranno sufficienti: l’accordo siglato tra la Regione e le parti sociali va completato con un ulteriore intervento statale che metta sul piatto almeno altri 300 milioni, così come avevamo già chiesto” commeta Nicola Scaglione, segretario della Cisal Sicilia che ha partecipato oggi all’audizione in Quinta commissione all’Ars.
“Gli uffici del Dipartimento Lavoro avranno il compito di istruire le pratiche da passare poi all’Inps per l’erogazione della Cig – spiega Scaglione – ma la procedura in alcuni punti è eccessivamente farraginosa: bisogna snellirla di più, creando per esempio un automatismo tra la presentazione della pratica e l’emissione del decreto e ammettendo non solo la firma digitale ma anche l’uso della Pec. Sono necessari dei correttivi per andare incontro alle esigenze delle aziende, specie quelle con meno di 5 dipendenti, così da ridare fiato a migliaia di famiglie”.
Secondo Luca Sammartino, parlamentare regionale di Italia Viva e presidente della Commissione Cultura, Lavoro e Formazione dell’Assemblea Regionale Siciliana invece “I problemi tecnici sul click day per l’accesso alla Cassa Integrazione in Deroga sono stati in gran parte risolti ma troppe categorie rimarranno fuori, lavoratori dipendenti ed autonomi non inclusi in queste ed altre tutele salariali (artigianato, pesca, formazione professionale). Su questo Governo si attivi immediatamente per la ripresa delle attività economiche”.
“Accolgo e condivido il grido di allarme: ci sono ancora troppi lavoratori esclusi. Invito il Governo regionale a reperire risorse e soluzioni per chi non è garantito – conclude il presidente della V Commissione ARS -. Servirà sforzo nella prossima Finanziaria regionale perché ancora ci sono ancora troppe platee da garantire”.
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