“La lettera con cui il ministro Provenzano chiede di avviare la ricognizione dei fondi europei che spettano alla Sicilia, per poi contribuire ad un fondo valido per tutte le regioni, è assolutamente irricevibile. Il presidente Musumeci la rispedisca al mittente senza pensarci due volte. Non un solo euro deve uscire dalla nostra regione. La Sicilia e le sue strutture sanitarie non possono permetterselo”. Lo dice il deputato regionale del Movimento 5 Stelle, Luigi Sunseri, venuto in possesso della richiesta con cui il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, chiede ufficialmente alla Regione Siciliana di avviare la ricognizione dei fondi strutturali finora non spesi. Sunseri già alcuni giorni fa era intervenuto sulla questione, bocciando seccamente l’ipotesi che tali risorse vengano destinate a un fondo centrale e impiegate quindi fuori dal territorio regionale.
“Senz’altro utilissimo – commenta Sunseri – avviare la ricognizione dei fondi europei non spesi ad oggi. Ribadisco però con fermezza che queste risorse devono essere spese all’interno del territorio regionale e nel più breve tempo possibile. Il presidente Musumeci non ceda di fronte alla richiesta del ministro e non creda alle sirene che promettono, in cambio, laute ricompense di fondi Fsc nella prossima programmazione 21/27. La Regione Siciliana ha l’estrema necessità di spendere i suoi fondi strutturali adesso, così come concesso dall’Ue, per far fronte all’emergenza Covid. Il governo regionale si attivi quindi perché, a differenza degli anni precedenti, i fondi possano essere impiegati velocemente, snellendo i tempi della macchina burocratica regionale. Non possiamo permetterci più nemmeno un giorno di ritardo”, conclude Sunseri.
Ed è stato proprio Blog Sicilia a pubblicare la denuncia dell’assessore regionale all’Economia Armao su questo fronte, proprio nei giorni scorsi.
“Starebbe accadendo che i fondi europei destinati al Sud, in spregio alle previsioni dei Regolamenti europei, stanno sostituendo l’intervento ordinario dello Stato – aveva detto Armao -. Tutto ciò in violazione del ‘Principio di addizionalità sancito dai regolamenti Ue, in base al quale i fondi europei debbono addizionarsi e non aggiungersi agli interventi ordinari degli Stati per realizzare il superamento del divario, ancora molto grave, che spacca il Paese”. “La riprogrammazione dei fondi europei – aveva aggiunto Armao – e di coesione deve adesso contrastare gli effetti economici della pandemia e, nel contempo, assicurare l’addizionalità ed in nessun modo sostituire l’intervento che va assicurato dallo Stato su tutto il territorio nazionale”.
“Che la proposta del ministro Provenzano di scippare alla Sicilia i fondi europei per lo sviluppo sia inaccettabile lo ripetiamo da giorni. Fa piacere che se ne rendano conto anche gli esponenti dei partiti che compongono la maggioranza di governo a Roma” commenta Bernardette Grasso, deputato Ars di Forza Italia e assessore alla Funzione pubblica della Regione Siciliana.
“I fondi strutturali – prosegue l’esponente forzista – nascono con un preciso vincolo di territorialità, volto a sostenere lo sforzo di aree come il Mezzogiorno d’Italia e la Sicilia nel raggiungere analogo livello di sviluppo delle zone più avanzate del continente. Dirottarli nel pieno dell’emergenza coronavirus con generiche rassicurazioni, significherebbe ribaltarne il significato e il senso stesso della loro istituzione. Lo stesso vale per i fondi ministeriali come i Pon, la cui ragione d’esistere sta nell’essere devoluti agli investimenti per il Sud e la Sicilia, e anzi a maggior ragione in questa fase teniamo alta la guardia sulla loro effettiva destinazione”, conclude Grasso.
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