“Le richieste di aiuto che giungono quotidianamente alla Caritas Diocesana, ai parroci e talvolta anche a me – ha dichiarato mons. Michele Pennisi, Arcivescovo di Monreale – sul versante dell’emergenza della povertà aumentano di giorno in giorno. La normale amministrazione e gestione degli aiuti erogati finora ai bisognosi non è più sufficiente e abbiamo ritenuto in conseguenza di mettere in campo iniziative straordinarie”.
Il progetto predisposto per questo scopo riguarda innanzitutto l’acquisto di derrate alimentari di prima necessità da consegnare in beve tempo alle tante famiglie che in vario modo hanno chiesto aiuto. La Caritas ha subito stanziato 10mila euro, per l’acquisto e la redistribuzione di farmaci, prodotti igienizzanti per persone e ambienti, attivando delle collaborazioni anche con i comuni di Monreale, San Giuseppe Jato, Bisacquino e Trappeto e le derrate alimentari AGEA.
Ha inoltre attivato un fondo economico di emergenza per il pagamento di utenze elettriche, forniture di gas, affitti, erogando inoltre contributi economici per chi si è ritrovato senza lavoro.
Per questo ha aperto una campagna di raccolta fondi dal titolo: “AIUTACI AD AIUTARE” a cui può partecipare chi può con bonifici bancari ordinari con intestazione: CARITAS DIOCESANA MONREALE IBAN: IT32 A 03268 43450 000863243770 CAUSALE: AIUTACI AD AIUTARE, fondo economico di emergenza.
“Non possiamo però dimenticare – ha aggiunto mons. Pennisi – “i dimenticati”, cioè coloro che si trovano reclusi nelle carceri, e a tal fine, attraverso il Progetto Carcere ‘chi è l’ultimo’, la Caritas Diocesana si è fatta segnalare alcune persone dagli Enti preposti: UEPE e USSM di Palermo, per far giungere aiuti mirati sia di alimenti che di generi di prima necessità per le rispettive famiglie di provenienza, sia per oneri di locazione e spese legali”.
Anche i giovani del Servizio Civile svolto presso la Caritas si sono mobilitati, rimodulando secondo le mutate esigenze emergenziali il lavoro finora prestato. Tutto ciò al fine di venire incontro a quelle famiglie con figli in età scolare che necessitano di sostegno di didattica a distanza con utilizzo di ausili informatici.
Mons. Pennisi ha poi concluso: “A questa visione diocesana dell’intervento si aggiunge tutto il lavoro capillare che in ogni paese, tutte le parrocchie fanno in stretta collaborazione con i Comuni e gli Uffici di solidarietà sociale, alla Protezione civile e in particolare al grande lavoro svolto dal Banco Alimentare. E solidarietà è anche la parola d’ordine che circola sui social, per le centinaia di iniziative spontanee che si sono raccordate con quelle parrocchiali, diocesane e comunali perché, per dirla con l’Apostolo Paolo, più grande sia la Carità”.