Fuggire o restare? Cosa faccio? Resto qui o scappo prima che sia troppo tardi? Tanti siciliani presenti al Nord si sono posti queste domande. C’è chi è fuggito mettendo a rischio la salute dei propri concittadini e dei propri cari ma c’è anche chi ha deciso di restare. Non un gesto eroico ma un gesto logico e di civiltà. Una delle storie di chi è rimasto è quella di Mariliana Lo Verso, monrealese di 39 anni, che vive a Milano da più di 5, una delle persone rimaste nella città dove vivono. La storia è raccontata da Filodiretto Monreale.
È sabato e in pochi attimi si è sparsa la notizia che la Lombardia è tutta zona rossa. “Scappa prima che sia tardi, prendi le tue cose e mettiti sul primo treno”. In un insolito sabato sera parte il tam-tam di telefonate tra amici e parenti. Tanti fanno la valigia e iniziano l’esodo verso Sud.
La 39enne ha deciso di salire su nessun treno, aereo o auto, per tante ragioni. Ha preferito evitare di portare il virus nella case dei genitori, nella sua terra. “Avrei potuto creare un focolaio dove tutto sommato la situazione era sotto controllo – racconta – portando al collasso ospedali in una regione già in difficoltà dal punto di vista sanitario senza bisogno di questo, rischiando di togliere assistenza ospedaliera a persone che avrebbero potuto non farcela”.
Mariliana si dice preoccupata per la situazione della Sicilia, preoccupata per la mia famiglia e per gli amici che ho lasciato in Sicilia. Mi auguro sia una situazione più contenuta della realtà in cui vivo io adesso. Restate a casa, pensate a tutelare la vostra salute, così facendo vi prendete cura anche degli altri. Se oggi sono qui a poter parlare con voi vuol dire che non siamo poi così lontani”.
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