Il Comune di Palermo avvia lo smart working per 2.500 dipendenti. Le aree che potranno contare sul maggior numero di lavoratori attivi sono quelle delle attività sociali, il SUAP, dell’edilizia e della Polizia Municipale, ma sono comunque tutte le aree ad essere interessate.
In queste ore, fa sapere il Comune di Palermo, si sta provvedendo all’attivazione anche degli accessi, circa 300, che richiedono livelli di autenticazione e sicurezza maggiori, quali ad esempio il sistema dei pagamenti o l’accesso alla fatturazione elettronica.
I livelli di accesso e di sicurezza sono diversi per ogni tipologia di servizi erogati. Si va dal semplice utilizzo degli applicativi Office disponibili online per la stesura dei testi o la compilazione di schede e formulari, per i quali i livelli di protezione sono minori, alla materiale emissione dei mandati di pagamento o l’accesso alle banche dati dello Stato civile, per le quali sono richiesti livelli di protezione maggiore in ragione della delicatezza dei dati, fino a quattro livelli di autenticazione successivi.
Il Comune mira ad attivare il lavoro agile per almeno 3.000 lavoratori in modo tale da alleggerire al massimo il carico di presenze giornaliere negli uffici, garantendo comunque la funzionalità di quelli che per motivi materiali non possono o possono usufruire solo in parte del telelavoro. “In pochissimi giorni – spiega l’Assessore al personale Fabio Giambrone – l’Amministrazione ha dovuto costruire un modello di lavoro innovativo, tenendo conto delle due esigenze complementari di far diminuire la presenza di personale negli uffici senza però interrompere i servizi fondamentali. Questi primi due giorni stanno dando un riscontro positivo, anche se certamente di fatto non c’è
stato il tempo di un fare un test sia del metodo sia dei sistemi informatici, con le difficoltà di avvio che sono fisiologiche.”
“Il mio pensiero e la mia gratitudine – ha detto il Sindaco Orlando – è rivolto anche a quei lavoratori che non hanno la possibilità di usufruire del telelavoro, di tutti quei lavoratori che continuano a svolgere le proprie mansioni negli uffici e in strada perché non si interrompano i servizi essenziali ai cittadini.”
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