C’è un clima surreale oggi a Palermo. Le scuole di ogni ordine e grado sono chiuse in città e in provincia per decisione della Regione che ha emanato una apposita ordinanza. Le lezioni sono sospese fino a lunedì e riprenderanno solo martedì. L’esigenza ufficiale è quella di sanificare le aule. Anche l’Università ha deciso di rinviare l’avvio delle lezioni del nuovo semestre. Le aule resteranno chiuse fino al 9 marzo.
Più che una reale esigenza di prevenzione il provvedimento appare assunto per rispondere ai timori di quella che rischia di diventare una isteria collettiva. Prima ancora che la Regione emanasse la sua ordinanza di chiusura già il sindaco di Palermo aveva deciso per una chiusura con la ‘scusa’ di una pulizia straordinaria. Si risponde così al sentimento popolare di paura che va ben oltre il necessario, ben oltre la reale situazione.
E’ l’effetto dello sbarco a Palermo del coronarvirus arrivato con una turista bergamasca giunta con un volo diretto dall’aeroporto di Orio al Serio. A lei si sono aggiunti altre tre casi positivi al tampone per il coronavirus. Si tratta sempre di turisti del suo gruppo e fra questi c’è anche il marito. Sono arrivati venerdì e hanno girato per la città e per la Provincia. Ma l’allarme resta circoscritto. Non c’è, infatti, un focolaio a Palermo. Non ci sono casi nella popolazione siciliana ma solo casi “d’importazione” quindi l’allarme è contenuto.
Nonostante ciò la Sicilia prepara interventi che vanno dalle tende da campo nei Pronto Soccorso per il pre triage in caso di pazienti da coronavirus fino all’aumento delle stanze di isolamento ed ha anche attivato un numero verde per dare informazioni sanitarie (800458787).
Ma perchè il coronavirus è arrivato in Sicilia. Probabilmente perchè i controlli non hanno funzionato e adesso lo dice anche il Presidente della Regione. “Se fosse stata di mia competenza avrei schierato i carabinieri in ogni posto di transito di passeggeri in arrivo in Sicilia” dice Musumeci che se la prende con il governo nazionale.
“Al Consiglio dei ministri abbiamo rappresentato alcune esigenze, la prima è quella di potenziare le misure di controllo dei passeggeri in arrivo in Sicilia attraverso gli aerei, le navi, i treni e i servizi di autolinee. Dalle autorità competenti arrivano assicurazioni di avere adottato queste misure di controllo nei giorni passati, a noi non risulta esattamente che le cose siano andate così anche per testimonianze dirette”.
“I controlli sono stati effettuati non a tappeto ma saltuariamente e non per tutti i voli; in alcuni giorni solo per i voli in arrivo da Roma, in altri per quelli provenienti da Milano ma non è stata una attività massiccia a ed efficace’.
Ed anche la nota congiunta degli aeroporti siciliani ammette candidamente che i controlli sono stati disposti in modo parziale anche se sono stati effettuati tutti quelli previsti “la direzione siciliana dell’USMAF, Autorità sanitaria marittima e aeroportuale, ci ha informati – si legge nella nota congiunta Sac, Soaco e Gesap società di gestione degli aeroporti di Catania, Comiso e Palermo – che lo screening della temperatura corporea tramite termometri a infrarossi viene svolto dal personale del Ministero della Salute, Protezione civile e Croce Rossa su tutti i passeggeri in arrivo da destinazioni internazionali e su quelli in arrivo dallo scalo di Roma Fiumicino. Vista la situazione in costante evoluzione, sarebbe tuttavia opportuno e auspicabile che, da parte di USMAF e del Ministero della Salute, si possa rapidamente provvedere all’aumento del numero di addetti delegati alla misurazione della temperatura corporea. Il processo di controllo e diagnosi infatti è di pertinenza dei medici del Ministero e richiede un’accurata disamina per distinguere i casi tra probabili, sospetti e confermati”. Una situazione già raccontata da diversi passeggeri a BlogSicilia a fronte del silenzio delle autorità.
Nessun controllo, inoltre, è stato fatto su treni e autobus. Adesso, però, è il momento del controllo della situazione per evitare che il contagio si allarghi. La situazione sembra sia sotto controllo e più del virus il nemico sembra essere la paura. Supermercati svuotati di ogni genere alimentare ne sono la prova. Una reazione esagerata e immotivata che va fronteggiata.
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