“La domanda è stata presentata da Maria Maniscalco, moglie di Rosario Lo Bue venerdì 23 novembre a ridosso dell’elezioni politiche.
Uno stratagemma ai mio modo di vedere per evitare che potesse essere visionata attentamente dai commissari prefettizi e successivamente dalla nuova amministrazione.
E’ quanto stiamo accertando in queste ore dopo che abbiamo avuto notizie sulla domanda presentata per accedere al reddito di inclusione, che prevede un sostegno per le famiglie con Isee inferiore a 6.000 euro”.
Lo dice il sindaco di Corleone Nicolò Nicolosi che con gli uffici e il segretario comunale sta passando al setaccio questa, ma anche le altre richieste presentate. Nicolò Nicolosi proprio è stato eletto nella tornata elettorale del 25 novembre dopo il periodo di commissariamento del comune sciolto per mafia.
“Abbiamo trovato nella pratica il 26 novembre una nota con su scritto: “Avvisata”. Il dipendente che ha gestito la pratica ha avvisato la donna che occorreva un’integrazione visto che era stato inserito nello stato di famiglia il marito attualmente in carcere. Integrazione corretta che è arrivata il 4 dicembre ancora indirizzata al commissario straordinario con l’aggiunta assessore attività sociali.
La pratica arriva corretta il primo giorno che mi sono insediato e arriva direttamente agli uffici bypassando il sindaco – aggiunge Nicolosi – Adesso ho fatto una circolare dove impongo che tutta la posta in entrata e tutte le pratiche delicate devono passare dal mio ufficio.
La pratica della signora Maniscalco è adesso bloccata all’Inps e sto cercando di individuare il dipendente comunale che ha predisposto la pratica perché per lui scatterà un provvedimento disciplinare visto che su una pratica così delicata ha bypassato l’ufficio politico”.
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