- Un coordinamento permanente di associazioni datoriali
- Tante le organizzazioni per fronteggiare la crisi economica
- chieste misure adeguate sia per contrastare gli effetti negativi su imprese e cittadini
Nasce un Coordinamento permanente tra le associazioni datoriali siciliane al fine di costruire proposte comuni da sottoporre sia al governo regionale che alle proprie organizzazioni nazionali sul fronte dell’emergenza sanitaria.
Misure non adeguate da Stato e Regione
Confindustria, Confcooperative, LegaCoop, Confartigianato, Cna Sicilia, Confcommercio, Confesercentil Cgil e Casartigiani si uniscono visto il perdurare della crisi economica e sociale, intensificatasi con l’emergenza della pandemia da Covid-19, prendendo atto che “né il governo nazionale né tanto meno il governo regionale stanno ponendo in atto, a oggi, misure adeguate sia per contrastare gli effetti negativi sulle imprese, sulle famiglie e sui lavoratori, sia per rilanciare adeguati programmi di sviluppo economico, finanziario e sociale”.
Serve cambio di passo
“I rappresentanti del Coordinamento regionale – si legge in una nota – nel ritenere che lo sviluppo del sistema Paese Italia non può prescindere dallo sviluppo del suo Mezzogiorno e della Sicilia sottolineano come sia necessario un cambio di passo importante nell’elaborazione delle strategie politiche ed economiche volte sia a valorizzare le risorse presenti nella Regione Sicilia, facendone un volano di sviluppo, sia a eliminare i tanti gap infrastrutturali esistente con il resto d’Italia”.
Intendono essere parte attiva
Energia, turismo, cultura, risorse umane, politiche sociali, lavoro, i temi che secondo le associazioni datoriali e sindacali necessitano di un atto serio di responsabilità da parte di tutti. Ora gli enti coinvolti intendono essere parte attiva nel ridisegnare il futuro economico e sociale della Sicilia “volendo essere interlocutori privilegiati delle Istituzioni alle quali chiedono in prima battuta di porre la dovuta attenzione al ruolo dei corpi intermedi”.
“Non è assolutamente accettabile che il futuro dei siciliani, a partire dalla declinazione delle risorse del Recovery plan, al piano vaccinale, al Next Generation Eu, venga nei fatti deciso senza il giusto coinvolgimento delle Parti sociali, sindacali e datoriali”.
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