La Commissione regionale Antimafia ha tenuto stamane al Palazzo dei Normanni un incontro-confronto con il presidente delle Sezioni riunite della Corte dei Conti di Sicilia Maurizio Graffeo. Nel corso della seduta, svoltasi in presenza dei giornalisti e durata circa due ore, sono stati affrontati i temi legati al controllo di gestione sui costi e quello strategico, alla verifica della performance dei dirigenti, all’attività ispettiva sugli Enti locali, alle società partecipate, ai troppi enti commissariati e all’etica pubblica.
Il magistrato contabile, dopo la relazione introduttiva sulle norme che disciplinano l’attività di controllo, ha risposto alle numerose domande poste dal presidente della Commissione Nello Musumeci e dai componenti Giorgio Assenza, Toto Cordaro, Mimmo Fazio, Margherita La Rocca, Totò Lentini, Giuseppe Lupo e Antonio Malafarina. È emersa una diffusa inadeguatezza dei sistemi di controllo all’interno della Pubblica amministrazione e la tardiva istituzione dell’organismo regionale di verifica.
“La politica – ha sottolineato il presidente Graffeo – deve essere come la moglie di Cesare, e quindi capace di intervenire in sede preventiva per evitare le degenerazioni”.
Il magistrato ha voluto anche sottolineare la sostanziale differenza tra “i costi della politica e i costi delle istituzioni”, cioè della democrazia, classificando come facoltativi i primi ed essenziali i secondi. Al termine dell’incontro, il presidente delle Sezioni riunite della Corte dei Conti si è soffermato a rispondere alle domande dei giornalisti.
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