Il prelievo forzoso come contributo di solidarietà effettuato dalla cassa nazionale di previdenza dei ragionieri è illegittimo. Lo ha stabilito il giudice del lavoro Rosalba Musillami del tribunale di Palermo che ha condannato l’ente previdenziale a restituire i soldi prelevati.
Il ricorso è stato presentato da un pensionato che si è visto prelevare un contributo dal 2006 al 2016. La vicenda è coinvolge indirettamente centinaia di pensionati che hanno subito, nel corso degli ultimi anni, come se si trattasse di un indebito, trattenute sulle loro pensioni da parte delle casse previdenziali.
Il cosiddetto contributo di solidarietà, che rappresenta una misura economica introdotta, in via regolamentare, dalle casse previdenziali private per garantire l’equilibrio dei loro bilanci. La Cassa Ragionieri per recuperare immediatamente quella somma di denaro aveva, mese dopo mese, trattenuto, contro la volontà del pensionato, delle somme dalla sua pensione diminuendone l’importo in maniera consistente.
Il tribunale di Palermo, conformandosi alle recenti pronunce della cassazione ha accertato che tale prelievo forzoso, sotto forma di trattenuta sulla pensione, è illegittimo visto che incideva su una pensione già precedentemente e definitivamente maturata e liquidata.
Il giudice del lavoro, peraltro, accogliendo le tesi difensive degli avvocati Giancarlo Pellegrino e Gaetano Marino, che assistevano il pensionato, ha ritenuto che la prescrizione applicabile nel caso specifico era quella ordinaria decennale e non quella più breve quinquennale. Dovranno essere restituiti circa 16 mila euro.
(Nella foto l’avvocato Gaetano Marino e Giancarlo Pellegrino)
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