Dario Matranga e Marcello Minio, segretari generali del Cobas Codir, lanciano un appello al neo governo regionale presieduto da Renato Schifani per la rinegoziazione del patto tra Roma e Palermo che al momento “Ha prodotto e sta producendo effetti inaccettabili per la Regione Siciliana”.
I due rappresentanti dell’organizzazione sindacale che maggiormente rappresenta la categoria dei dipendenti regionali continua: “come anche l’impugnativa del Consiglio dei Ministri alle norme di spesa sullo sviluppo delle carriere del personale”.
La preoccupazione del Cobas Codir
I segretari generali del Cobas Codir proseguono nella loro analisi: “Così continuando, nel giro di un paio di anni, verrà ulteriormente dimezzata la dotazione del personale regionale già fortemente sotto organico: 10mila lavoratori che sono attualmente impiegati in circa 400 uffici e servizi presenti in tutta la Sicilia. Necessita un’immediata riclassificazione del personale in servizio e l’immediata successiva apertura dei concorsi pubblici per tutte le postazioni disponibili”.
E proseguono: “Nei mesi scorsi la notizia secondo cui lo Stato deve alla Regione una somma di quasi 8 miliardi di euro che si equivale al debito della Regione che non giustifica il mantenimento di un accordo che nega alla Regione il diritto di svolgere la propria missione. La chiamata in servizio dei “riservisti”, adesso, rappresenta solo un provvedimento tampone che auspichiamo non sia il solito escamotage per richiamare gli amici della politica; un’iniziativa che stride fortemente con la disoccupazione dilagante e il diritto a percorsi di crescita professionale degli stessi dipendenti cui vengono negati da più di 20 anni legittimi percorsi di carriera”.
Pensioni a rischio decurtazione per dipendenti regionali, appello a Schifani
Nei giorni scorsi un altro allarme è giunto, questa volta da Forza Italia: una circolare mette a rischio le pensioni dei dipendenti della Regione Siciliana, avviando un nuovo metodo di calcolo dei contributi che potrebbe comportare la perdita di alcune centinaia di euro negli assegni pensionistici degli ex dipendenti dell’ente. “In assenza di un Governo operativo al 100% e a pochi giorni dalle elezioni, una Circolare del Direttore del Fondo Pensioni della Regione rischia di stravolgere del tutto il sistema pensionistico dei dipendenti regionali, imponendo nuovi standard di calcolo contributivo che comporteranno dal primo gennaio una perdita di centinaia di euro per i nuovi pensionati.” Sono le parole del neoeletto deputato regionale di Forza Italia Gaspare Vitrano.
La modifica del sistema di calcolo delle pensioni
Secondo la Circolare del direttore del Fondo, Filippo Nasca, emanata il 22 settembre scorso, dal primo gennaio 2023 deve essere eliminata qualsiasi presunta discrepanza fra il trattamento pensionistico dei lavoratori regionali e quelli dello Stato. “In assenza di una chiara disposizione legislativa – aggiunge Vitrano – una improvvida direttiva vorrebbe modificare il sistema di calcolo dell’assegno pensionistico spettante al personale regionale prossimo alla quiescenza, passando dal sistema misto a quello interamente contributivo”.
Appello a Schifani del deputato forzista
“Ho chiesto al Presidente Schifani, anche alla luce delle profonde perplessità che il Dipartimento Regionale della Funzione pubblica ha già espresso – prosegue il deputato di FI – d’intervenire perché l’argomento sia affrontato subito dal nuovo Governo, per l’impatto gravissimo che può avere sui futuri pensionati. L’argomento deve essere oggetto di una approfondita valutazione da parte del nuovo Governo, coinvolgendo tanto le organizzazioni sindacali quanto la nuova Assemblea Regionale”.
“Sospendere la direttiva”
Vitrano adesso chiede che la Direttiva già emanata venga sospesa, “lasciando alla politica le valutazioni di programmazione e sulle scelte da adottare in linea con normativa vigente e con le necessità dell’Amministrazione regionale”.
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