In questi giorni il sabotaggio ai trito vagliatori nell’impianto di Bellolampo a Palermo. La scorsa notte i vigili del fuoco sono intervenuti per spegnere i rifiuti in diverse vie del capoluogo. I roghi della spazzatura non raccolta sono stati appiccati in via Patti, in via San Filippo, in via Giuseppe Lanza di Scalea e in via del Volpino. Domani la commissione d’inchiesta parlamentare sarà a Palermo per fare un sopralluogo nella discarica e verificare la gestione dei rifiuti nel capoluogo.

I sabotaggi nella discarica di Bellolampo

Sabotaggi nella discarica di Bellolampo a Palermo. A due giorni dall’arrivo della commissione parlamentare d’inchiesta sui rifiuti, sarebbero stati allentati perni, danneggiato componenti elettrici e dati colpi di martello o di pala al trituratore. Sul tavolo del presidente della Rap Giuseppe Todaro sarebbero arrivate delle segnalazioni dettagliate su quanto successo in queste ore all’impianto del capoluogo siciliano. Si starebbero raccogliendo tutti gli elementi per presentare denuncia alle forze dell’ordine. Ma al momento dai vertici dell’azienda le bocche sono cucite.

Allarme in azienda

La notizia ha subito creato allarme in azienda anche perché in vista della visita della commissione si sta lavorando alacremente in queste ore per risolvere i problemi creati e riuscire a fare ripartire il trito vagliatore e abbancare i rifiuti in discarica. “Le ditte stanno presentando una denuncia alla polizia per gli atti vandalici. Sono episodi gravi perché mettono a rischio il lavoro che stiamo facendo a Bellolampo, ma in tutta l’azienda. Ma noi non demordiamo e andiamo avanti”. E’ quanto afferma il presidente della Rap Giuseppe Todaro la società partecipata che si occupa della raccolta dei rifiuti a Palermo.

Indagini in corso

“Spetterà alle forze dell’ordine chiarire chi ha interesse a sabotare l’impianto. Noi daremo tutto il sostegno e collaboreremo alle indagini. Da quando mi sono insediato segnalo ogni episodio. Questo è un fatto molto grave – aggiunge Todaro – Purtroppo in quella zona non abbiamo ancora installato le telecamere. E’ una zona di passaggio e forse chi ha agito sapeva benissimo tutto. Stiamo cercando in questi anni di risanare un’azienda. Facciamo passi in avanti, ma servono interventi e investimenti”.

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