Nuova denuncia del Gruppo Adorno

Continua il degrado al Parco Libero Grassi, auto rubate e traffico di rame

Automobili rubate, fuochi, discariche e traffici di rame. Tutto documentato in una nuova denuncia del Gruppo Adorno, l’associazione di volontari esperti in antibracconaggio che già lo scorso giugno aveva denunciato la presenza costante di bracconieri all’interno del Parco Libero Grassi, evidentemente agevolati da una strada abusiva che aggira il cancello ben chiuso.

Presenza di bracconieri che era stata riscontrata dai carabinieri del Nucleo Cites del Centro Anticrimine di Palermo.

Nulla è cambiato a distanza di due mesi

“A distanza di due mesi nulla è cambiato”, si legge nella nota diffusa, nonostante gli interventi della III Commissione consiliare del Comune di Palermo che lo scorso 5 luglio aveva disposto un sopralluogo e di quello, in Consiglio Comunale, del consigliere Randazzo. E nonostante la presentazione alla Camera dei Deputati di una interrogazione parlamentare da parte dell’onorevole Daniela Morfino del Movimento 5 Stelle.

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Il Comune sarebbe dovuto intervenire chiudendo la strada abusiva che consente l’accesso ai malintenzionati che di quel Parco hanno fatto un uso improprio e illegale. La III Commissione presieduta dalla consigliera Figuccia aveva finanche chiesto che, al fine di impedire l’accesso, venissero disposti alcuni jersey a quanto sembra disponibili presso un cantiere comunale; richiesta sollecitata lo scorso luglio. Ed invece niente! E nel frattempo la situazione è addirittura peggiorata!

I volontari, “Segnalazioni dei cittadini in queste settimane”

“In queste settimane – hanno affermato i volontari del Gruppo Adorno – abbiamo ricevuto segnalazioni di cittadini sull’accensione di fuochi probabilmente per ricavare rame da materiale oggetto di furto. Nel corso di un nostro sopralluogo effettuato lo scorso 15 agosto, invece, è stata accertata e documentata la presenza di discariche, macchine smontate tra cui alcune date alle fiamme, nonché il deposito tra l’erba secca di rifiuti oggetto di combustione illecita, bruciati altrove e scaricati nel perimetro del Parco”.

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Non si riesce a capire come mai il Comune di Palermo non riesca a mettere in sicurezza il Parco anche con interventi provvisori e di semplice attuazione.

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