Nessun rischio per i conti della Regione siciliana dalla sentenza della Corte Costituzionale ne dall’impugnativa del Consiglio dei Ministri. Si respira serenità negli ambienti contabili della Regione.
Il passaggio della sentenza che mette al sicuro i conti
“L’Assemblea regionale siciliana ha tempestivamente e volontariamente provveduto, in sede di assestamento del bilancio, attuato con la legge della Regione Siciliana 26 novembre 2021 n. 30 a recepire i rilievi svolti, in prima istanza (dalla Corte dei Conti), in particolare in relazione all’eccezione formulata nella decisione con riferimento alla non corretta quantificazione dell’accantonamento relativo al fondo crediti di dubbia esigibilità. Ciò ha inteso fare in vista dell’obiettivo di realizzare politiche pluriennali di gestione delle risorse pubbliche e di risanamento, coerenti con i principi costituzionali dell’equilibrio tendenziale di bilancio e di bilancio e di stabilità finanziaria, che implicano dati contabili veridici e corretti”. E’ quanto si legge nella sentenza della Consulta, per cui il pronunciamento non avrebbe alcune conseguenze sul bilancio della Regione. Il passaggio è nel penultimo paragrafo della decisione che esplica in 14 pagine i motivi di principio giuridico-economici per i quali è stata pronunciata
Nessun effetto sui conti
Di fatto la sentenza stabilisce un principio giuridico senza che questo abbia effetti pratici e al tempo steso, riconosce anche che l’Assemblea, con legge, ha già corretto i conti e dunque non c’è rischio di effetti ne sul bilancio 2019 ne su quelli a seguire
L’impugnativa del Consiglio dei Ministri
Per quanto riguarda le norme in finanziaria 2022 impugnate dal Consiglio dei Ministri si tratta, a ben guardare, di 25 disposizioni (e non 28) solo 5 delle quali di iniziativa governativa. Nessuna delle norme impugnate ha effetti sui conti e dunque restano disponibili i fondi recuperati con la manovra e non ci sono rischi per i conti
L’assessore Armao
“La gran parte delle norme impugnate non sono di iniziativa governativa e comunque non determinano alcun effetto sugli equilibri di bilancio della Regione, né tanto meno nell’esame del disegno di legge di variazioni di bilancio che immette nuove risorse finanziarie per quasi 900 milioni di euro” dice l’assessore regionale all’Economia Gaetano Armao.
La regione riformulerà alcune norme, resisterà su altre
Ambiente regionali confermano, però, che si condurrà una analisi approfondita dell’impugnativa ma si prevede già di resistere su alcune norme davanti alla Corte Costituzionale. Fra queste quelle riguardanti i precari e le stabilizzazioni. Altre potranno essere riproposte con una riscrittura. Altre, invece, saranno probabilmente cassate
“Il governo Musumeci – aggiunge il vice presidente della Regione – ha condotto un serrato e proficuo confronto con il governo centrale, superando gran parte dei rilievi che erano stati posti su alcune delle disposizioni approvate. Sono residuate talune questioni su norme non strutturali per la manovra, soprattutto di iniziativa non governativa, sulle quali il Consiglio dei ministri ha deciso di procedere con l’impugnativa e sulle quali si pronuncerà definitivamente la Corte costituzionale”.
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