Palermo

Il giorno dei conti della Regione, opposizioni all’attacco di Bilancio e Finanziaria

E’ il giorno dei conti della Regione siciliana. In Commissione entra nel vivo la discussione sul Bilancio della regione siciliana e sulla legge di stabilità per il 2022.

Tempi strettissimi per l’approvazione

Per giungere all’approvazione di bilancio e finanziaria il Parlamento ha a disposizione, sulla carta, solo 5 giorni. il 30 aprile scade definitivamente l’esercizio provvisorio e dunque si blocca la spesa regionale. L’amministrazione, se i conti non saranno stati ancora approvati, entrerà in gestione provvisoria e potrà, dunque, solo effettuare i pagamenti delle spese ordinarie e obbligatorie

5 stelle all’attacco dei conti “Situazione disastrosa”

“Se alla vigilia della discussione dello strumento finanziario della Regione la situazione sembrava gravissima, alla visione delle carte in commissione bilancio i conti della Sicilia sono disastrosi. Manca oltre un miliardo al bilancio. Non si riuscirà ad approvarlo entro il 30 aprile. Nella migliore delle ipotesi si andrà in gestione provvisoria per almeno un altro mese” dicono i deputati della commissione bilancio del Movimento 5 Stelle all’Assemblea Regionale Siciliana Luigi Sunseri e Nuccio Di Paola a margine della seduta convocata per la discussione dello strumento finanziario regionale.

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“Le condizioni economiche della Regione – spiegano i deputati – sono gravi. Il governo Musumeci si è dimostrato assolutamente incapace di risanare i conti della nostra regione e non ha portato avanti alcuna riforma per tentare di migliorarne lo stato. La seduta odierna di commissione bilancio è stata sospesa e sarà aggiornata mercoledì” – concludono i deputati.

La lettera delle opposizioni a Draghi

Per le opposizioni ormai il dado è tratto e giungere ad approvazione della norma dei tempi di legge è impossibile. Così il Partito Democratico, il Movimento 5 Stelle e Claudio Fava, gruppi di opposizione all’Ars, scrivono al presidente del Consiglio Mario Draghi per chiedere “di valutare l’avvio del procedimento di rimozione del Presidente della Regione e di scioglimento dell’Assemblea regionale siciliana e per atti contrari alla Costituzione ai sensi dell’art. 126 della Costituzione”.

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La Regione siciliana è in esercizio provvisorio fino al 30 aprile. Alla data odierna la Giunta guidata da Musumeci ha trasmesso all’Ars – che deve approvarla con legge – il ddl di bilancio per l’esercizio finanziario 2022/2024 privo di un presupposto essenziale: ovvero il parere preventivo che deve essere obbligatoriamente espresso preventivamente dal Collegio dei revisori dei conti della Regione Siciliana.

La replica dell’assessore al Bilancio

Ma dall’assessorato bilancio si parla di “fantasiose considerazioni”.  Il Collegio dei revisori si è appena insediato, nonostante la norma istitutiva risalga ad oltre un anno fa. “Grazie alla dedizione ed all’impegno dei professionisti che ne fanno parte e delle strutture amministrative a supporto – si legge in una nota – il parere, si è certi, sarà reso entro qualche giorno in termini compatibili con la prima applicazione dell’istituto.

Il Presidente dell’Ars rassicura tutti

“Le affermazioni delle opposizioni non rispecchiano la realtà – taglia corto il Presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè – perché nonostante i ritardi saremo nelle condizioni di approvare la finanziaria nei termini previsti”.

I conti

Il riassunto dei conti regionali mostra, per il 2022, un taglio lineare del 41% per alcuni capitoli del bilancio, Ma la Sicilia potrebbe ricevere 975 milioni di euro dallo Stato. Le trattative del presidente della regione sono già in corso. Di questo importo, 714 milioni sono le minori entrate che sono state stimate dal Dipartimento Finanze della Regione, ora al vaglio del Mef. In sostanza si dovrà valutare se le stime della Regione corrisponderanno con quelle elaborate dagli uffici del Mef. Il passo successivo è la quantificazione del “conguaglio” tra le minori entrate che saranno accertate e i 780 milioni già incassati dalla Regione e versati dallo Stato durante l’emergenza Covid.

La trattativa con lo Stato

La Regione potrebbe cedere alla richiesta di lasciare allo Stato la differenza tra somme ricevute e le minori entrate. Al tavolo tecnico porterà comunque la richiesta di trattenere i 780 milioni. Si tratta di soldi che la giunta Musumeci ha conservato come se fosse un piccolo tesoro mettendolo in bilancio senza però utilizzarlo proprio in attesa del confronto con lo Stato. Da questa trattativa dipenderà la sorte del bilancio regionale. La parola fine potrebbe arrivare tra i mesi di maggio e di giugno. La regione così potrebbe riottenere le somme al momento congelate dallo Stato e che saranno sbloccate con una apposita norma di assestamento.

Cosa dice la relazione

La manovra finanziaria è accompagnata da una relazione di 53 pagine. “La Regione non può coprire le minori entrate con indebitamento o creando deficit. Sicché di fronte alle minori entrate accertate si potrà realizzare spesa soltanto a seguito del riconoscimento statale di quanto computato, con la conseguenza di dover provvedere al congelamento proporzionale di spesa sino al sopraggiungere della richiamata autorizzazione legislativa”. Questo si legge nel documento.

975 milioni da recuperare

Dei 975 milioni, la quota maggiore pari a 714 milioni e riferibile alle minori entrate, è oggetto di una trattativa tra la Regione e lo Stato. A queste risorse si aggiungono i 211 milioni di euro che si liberano a seguito del dimezzamento dell’onere decennale di ripianamento del disavanzo regionale e che sono stati già individuati con schema di norma di attuazione condivisa dall’Assemblea, già approvata dalla Commissione paritetica e dotata dei pareri del Mef e del Dipartimento per gli Affari regionali, già trasmessa alla Presidenza del Consiglio dei ministri. “Al fine di mitigare gli effetti economici e finanziari della pandemia ancora non esauritisi, analogamente a quanto avvenuto per il 2021 in analoghe condizioni, si è così previsto per il 2022 – prosegue la relazione – il differimento della quota di recupero del disavanzo che la Regione è tenuta ad assicurare, così come rideterminata a seguito della recente deliberazione di parificazione del rendiconto generale per l’esercizio 2019, in modo da consentire alla Regione di assicurare per tale esercizio 2022 le risorse finanziarie per garantire i livelli di prestazioni e servizi adeguati, riprendendo il percorso di recupero del disavanzo a decorrere dal 2023”.

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