“Siamo davanti ad uno Stato che è forte con i deboli e debole con i forti, cioè davanti ai grandi, alla grande capacità di mobilitazione degli studi bancari”. Giovanni Felice (vicepresidente nazionale di Confimprese e presidente della medesima organizzazione a Palermo) è un fiume in piena. A Talk Sicilia, il rappresentante dell’organizzazione datoriale ha parlato delle regole anti evasione previste dal governo nazionale, di caro energia e di lotta al contante. Il quadro che ne esce fuori è disarmante. “”
“Se la lotta all’evasione si vuole fare attraverso il limite al contante, attraverso lo scontrino, è evidente che si cerca l’evasione dei poveri. Così è soltanto una operazione di distrazione di massa”. Giovanni Felice (vicepresidente nazionale di Confimprese e presidente della medesima organizzazione a Palermo) è un fiume in piena. A Talk Sicilia, il rappresentante dell’organizzazione datoriale ha parlato delle regole anti evasione previste dal governo nazionale, di caro energia e di lotta al contante. Il quadro che ne esce fuori è disarmante. ”
Sul tema dell’evasione, secondo Felice “siamo di fronte a una vera e propria operazione di distrazione di massa. Perdiamo tempo a parlare di questo. Intanto chi per tanti anni ha continuato ad eludere, ad evadere, può continuare tranquillamente a farlo, ammesso che ne abbiano ancora bisogno: la maggior parte delle aziende italiane di un certo spessore ormai ha sede in Olanda, in Lussemburgo o in altri luoghi dove i regimi fiscali sono molto meno pressanti del nostro”.
Anche l’obbligo dello scontrino sembra un palliativo: “Chi è in grado oggi di non dare lo scontrino? – si chiede Felice – Intanto cominciamo a dire chi non è obbligato a farlo. Forse la gente è al corrente che la grande distribuzione non ha bisogno di fare lo scontrino. Infatti se guardate lo scontrino alla fine c’è scritto fiscale. Lo fanno soltanto perché è l’unico modo per garantire una gestione corretta delle merci.
Secondo Felice, con queste nuove previsioni normative “si sceglie di prendersela con chi ha meno strumenti di difesa. Ci sono attività che hanno già dei margini irrisori. Penso a tutti quelli che lavorano, a partire dai tabacchi. Se si comincia ad andare nel merito della questione, quanti commercianti trovate senza il POS? Poi ricordo a tutti, che in Sicilia è molto diffuso il reddito di cittadinanza che si può spendere solo attraverso il Pos. Quindi, chi rinuncia al posto rinuncia ad una fetta di mercato che in Sicilia è anche importante”.
Ovviamente Felice precisa che “non difende l’abusivismo e l’evasione”. Ma per il rappresentante di Confimprese la strada intrapresa è quella sbagliata. Uno spreco di risorse: “le attenzioni andrebbero riservate ad altri livelli di evasione e di elusione. Probabilmente anche le casse dello Stato otterrebbero un risultato maggiore”.
Oltra alla vicenda contanti e Pos, il giudizio di Felice sulla manovra nazionale è sostanzialmente negativo: “siamo davanti a una finanziaria che di fatto non congela nulla. Non ci sono misure veramente a sostegno delle imprese. C’è un comportamento assurdo nei confronti del caro energia, dove sono convintissimo che il credito d’imposta finirà per fare aumentare i prezzi e quindi anziché combattere le manovre di chi specula, gli si offrono strumenti e risorse”.