Dopo il Comune, l’Asp, la Rap e L’Amap, anche il sistema giustizia a Palermo viene messo in ginocchio dal virus. Un nuovo caso di sospetta positività al Covid 19 riguarda, infatti, il Presidente di una sezione della Corte d’Appello di Palermo.
Si tratta di un magistrato che presiede una sezione Penale e di Misure di prevenzione. Il magistrato sta bene, è asintomatico e si trova in isolamento a casa in attesa di tutte le verifiche. Dovrà effettuare la quarantena obbligatoria. L’allarme Covid è scattato ieri sera alla Corte d”Appello del Tribunale del capoluogo siciliano.
Questa mattina è stata disposta la sanificazione degli ambienti che ospitano la Corte d’Appello.
Adesso come da protocollo dovrebbero scattare tutte le misure previste in questi casi. Sarà l’Asp a mettere in campo i controlli sul personale e quanti sono stati a contatto con il magistrato.
Le misure anti covid in al palazzo di giustizia sono “scrupolose”: orari contingentati e fissi per le udienze, rilevazione della temperatura agli ingressi, obbligo della mascherina e del distanziamento di sicurezza, distributori di gel disinfettante in ogni aula e corridoio delle strutture giudiziarie.
Il caso arriva in una città che mostra, nelle ultime settimane, una recrudescenza del virus che preoccupa i palermitani e mette a rischio molti servizi.
Dopo i numerosi casi alla Rap, l’azienda dei rifiuti della città, ad esempio, da ieri mattina a supporto delle maestranze aziendali, per i recuperi della raccolta, è in campo anche una ditta privata che ha dato disponibilità di cinque equipaggi con autocompattatore.
Ciò perché fra contagiati, sospesi dal servizio per esecuzione di tamponi e screening e assenti per malattia la forza lavoro della Rap è diminuita del 40%.
Sono, tuttora, in corso indagini di mercato per incrementare il numero di equipaggi per coprire le carenze di organico dovute a malattia.