Continua la crescita del numero d ei contagiati da Coronavirus in Sicilia. Anche oggi il dato mostra un incremento anche se per il quinto giorno si tratta di un andamento che lascia intravedere possibilità di gestione dell situazione in attesa di un dato di decrescita che ancora non arriva. La Sicilia tema che rispetto al resto del Paese la fase calante possa arrivare in ritardo visto che l’epidemia è cominciata dopo ma spera che i numeri restino contenuti come lo sono stati fino ad ora e anche di più.
Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 17 di oggi (mercoledì 1 aprile), in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale.
Dall’inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 16.836. Di questi sono risultati positivi 1.718 (+71 rispetto a ieri), mentre, attualmente, sono ancora contagiate 1.544 persone (+52).
Sono ricoverati 568 pazienti (-7 rispetto a ieri), di cui 72 in terapia intensiva (0), mentre 976 (+59) sono in isolamento domiciliare, 86 guariti (+12) e 88 deceduti (+7).
Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 93 (0 ricoverati, 2 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 67 (18, 4, 5); Catania, 456 (153, 21, 33); Enna, 212 (123, 1, 11); Messina, 288 (125, 12, 19); Palermo, 245 (79, 22, 9); Ragusa, 39 (8, 3, 2); Siracusa, 71 (37, 21, 6); Trapani, 73 (25, 0, 2).
Il timore principale è che se il resto del Paese dovesse cominciare ad allentare la morsa bisognerà, invece, tenere i siciliani ancora a casa e convincerli che la situazione locale è diversa. Anche per questo il Presidente della Regione ha scelto di andare in controtendenza rispetto ai chiarimenti nazionali che aprono alle passeggiate con i bambini e al jogging entro i 200 metri dall’abitazione ribadendo che in Sicilia non è consentito.
Intanto la Regione si impegna sul fronte della lotta alla disperazione e per la tenuta sociale senza la quale si rischia che anche le misure diventino inutili. Oggi è stata pubblicata la nota per la ripartizione della prima trance di aiuti alimentari da distribuire ai comuni per la successiva distribuzione alle famiglie bisognose che sono cresciute per effetto dell’emergenza aggiungendosi ai poveri già noti che in Sicilia erano ben 450 mila. le domande giunte solo a Palermo sono oltre 15mila ma si dice già che, dopo i controlli, il numero degli aventi diritto potrebbe essere molto inferiore. Ed è proprio il fronte economico sociale quello che desta maggiori preoccupazioni nell’isola forse ancor più del virus in quella che lo stesso Musumeci ha definito una economia di guerra