“Risolvere i problemi organizzativi e debitori dei Consorzi di bonifica siciliani per inserire l’isola a pieno titolo nella nuova fase di gestione delle risorse idriche e del rischio idrogeologico che si apre nel Paese, senza la pesante eredità dei problemi attualmente aperti”.
E’ quello che chiede al governo regionale la Flai Cgil siciliana, che ha affrontato oggi l’argomento nel corso di un attivo regionale dei quadri a cui ha partecipato la segretaria nazionale Tina Balì. Debiti per circa 70 milioni che stanno causando ritardi nelle retribuzioni che arrivano, come nel caso del Consorzio di Ragusa, fino a 15 mesi; blocco delle piante organiche; mancanza di figure professionali necessarie per le attività: sono queste le criticità che la Flai Sicilia chiede vengano affrontate e per questo sollecita al governo regionale l’apertura del confronto “per discutere anche – dice il segretario generale della Flai regionale Alfio Mannino- del tema della riforma, annunciata come imminente ad ottobre ma della quale si sono perse le tracce, facendo incancrenire i problemi aperti”.
“Il progetto nazionale- aggiunge Tina Balì- rischia di fallire in Sicilia se la situazione organizzativa dei consorzi resta invariata. Occorre risolvere le situazioni pregresse e ripartire- sottolinea- dando risposte efficaci e tempestive a questo importante comparto per il futuro della Regione siciliana e ai lavoratori interessati”.