“Con questa riforma consegniamo i consorzi agli agricoltori, continuiamo a garantire il consorzio con 60 milioni di euro e paghiamo anche i creditori. Mettiamo un punto a una vicenda dolorosa che ha fatto di un ente che doveva favorire e sviluppare l’agricoltura un carrozzone politico ed elettorale”.
Lo ha detto il presidente della Regione Nello Musumeci, a Palazzo d’Orleans, presentando insieme con il direttore dell’assessorato regionale Agricoltura Dario Cartabellotta e con il consulente Ezio Castiglione, il disegno di legge di iniziativa del governo regionale, costituito da 42 articoli, che punta a riformare e riordinare i consorzi di bonifica e irrigazione della Regione Siciliana, che sarà approvato nei prossimi giorni dalla giunta.
“Saniamo – ha detto Musumeci – un ente che è stato devastato e che si porta dietro un pesante retaggio della peggiore politica siciliana. Non tutti i dipendenti sono funzionali alle reali necessità. Abbiamo più personale amministrativo di quanto ne serva e non tutto il personale che va nella e campagne e sorvegliare o a occuparsi della rete è abbastanza preparato”.
Musumeci, nei giorni scorsi, ha anche incontrato le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali per illustrare il nucleo della riforma. “L’obiettivo è quello di restituire all’agricoltura uno strumento necessario per lo sviluppo e la modernizzazione”, ha sottolineato Castiglione.
In base alla riforma si passerà dagli 11 consorzi a uno solo. Il consorzio sarà articolato in quattro comprensori territoriali di bonifica, definiti sulla base di unità idrografiche ed idrauliche omogenee: Palermo-Trapani; Agrigento-Caltanissetta-Gela; Caltagirone-Catania-Enna-Messina; Siracusa-Ragusa. Inoltre, sarà un ente di diritto pubblico economico a carattere associativo e avrà l’assemblea consortile, l’assemblea comprensoriale, il consiglio di amministrazione, il presidente, il collegio dei revisori.
Risale al 1995 la legge regionale, mai del tutto applicata, che istituisce 11 consorzi di bonifica, nel 2014 viene approvata la legge che li porta a 2, Sicilia occidentale e orientale, mentre con questa proposta se ne istituisce uno unico con un direttore generale e un presidente eletto dagli agricoltori.
Gli obiettivi della riforma si sintetizzano nella realizzazione di opere irrigue (le risorse ad oggi non vengono utilizzate o pignorate se attribuite agli attuali Consorzi); l’aumento della superficie irrigua, ad oggi 61.000 ettari irrigati a fronte di 176.000 irrigabili solo attraverso investimenti nelle aree attrezzate; un incremento stimato di reddito in agricoltura di 1 miliardo euro; infine si passerà da reti fatiscenti a reti efficienti.
Ed ancora, sarà modernizzata l’irrigazione (volumi, turni,qualità) per fronteggiare il cambiamento climatico, gli allungamenti della stagione irrigua, l’introduzione di nuove colture. A regime il nuovo consorzio, dopo 8 anni, dovrà garantire, la gestione ordinaria dell’ente con entrate proprie. La Regione garantirà la spesa per gli investimenti.
Il governatore non poteva esimersi dal rispondere alle domande sul rimpasto nella giunta che sempre ritardare rispetto agli annunci con una situazione che si fa difficile nella maggioranza “Spero presto, ci stiamo pensando” ha risposto Musumeci con particolare riferimento alla nomina dei due assessori ai Beni culturali e al Turismo, rimasti senza guida a seguito della morte dell’assessore Sebastiano Tusa e delle dimissioni di Sandro Pappalardo. “Spererei entro qualche settimana – ha aggiunto – ma inutile dare date. I due assessorati stanno comunque lavorando senza soluzione di continuità. Troveremo una soluzione anche per questo”.