Il Consiglio dei ministri ha impugnato le norme della legge di stabilità regionale, che erano state finanziate con risorse del Fsc per circa 800 milioni di euro. Stop anche ad un’altra decina di commi.

Impugnativa prevista

Il rischio impugnativa era noto tanto che nei giorni scorsi dall’opposizione erano arrivati segnali forti “Esiste un grave rischio impugnativa per la finanziaria regionale e preoccupa il fatto che l’assessore all’Economia Marco Falcone confermi questa circostanza scaricando le responsabilità sul governo nazionale del suo stesso colore politico e parlando di ‘ritardi del ministero della Coesione sul trasferimento di risorse del Fsc alla Sicilia” aveva detto il deputato del Pd all’Ars, Nello Dipasquale, in merito al rischio impugnativa per la manovra regionale al momento allo studio da parte degli uffici ministeriali.

“Forse – aggiungeva il deputato -, Falcone non si rende conto della gravità di quanto afferma e dimentica che questo governo non ha più scuse data la tanto osannata omogeneità politica dei governi regionale e nazionale. Questa omogeneità sta diventando un boomerang per la Sicilia”.

“Falcone, inoltre  – evidenziava ancora Dipasquale -, bolla tre norme volute dal Pd per dei finanziamenti a Capaci, Floridia e Vittoria come le uniche ‘sicuramente impugnabili’. Invito l’assessore ad assumersi le proprie responsabilità e a fare in modo che la Sicilia non subisca una impugnativa che sarebbe imputabile solo ed esclusivamente all’attuale governo della destra”.

Dipasquale, infine, lanciava l’allarme sui ritardi nell’attuazione di alcune norme inserite in Finanziaria “grazie all’impegno del Partito democratico. “Era atteso entro trenta giorni dalla pubblicazione della legge – dice – il decreto dell’Assessore alla Famiglia per il sostegno ai nuclei familiari numerosi. Lo stesso vale – prosegue il deputato – per gli interventi agevolativi finalizzati al risanamento e al rilancio delle imprese sottoposte a misure di prevenzione e per la riprogrammazione dei fondi strutturali in cui sono state inseriti i numerosi interventi approvati”.

Sorprende che ci si sorprenda

“Finanziaria impugnata? La meraviglia e che ci si meravigli. Tutto ampiamente previsto e prevedibile (al punto che lo avevamo anche denunciato in aula), tranne nelle stanze dei bottoni di Schifani, che per questa sonora bocciatura non può nemmeno appigliarsi all’alibi preferito da Musumeci: scaricare le colpe dei fallimenti sull’ostilità del governo Conte” sostiene il capogruppo del M5S all’Ars, Antonio De Luca.

“Certo che – dice Antonio De Luca – se dovessimo dare le pagelle a questo primo scorcio di legislatura, dovremmo inventarcelo un numero tanto basso. Niente proposte, nessuna iniziativa, solo litigi e la prima e unica legge che è stata fatta è finita a gambe all’aria. Finora l’esecutivo Schifani non ha prodotto nulla di utile, anzi non ha fatto proprio niente, se non proclami seguiti dal nulla, come nel caso del caro voli, o disastri, come le operazioni sfornate dall’assessorato al Turismo. Se il buongiorno si vede dal mattino non è difficile prevedere tempi durissimi per i siciliani”.

Falcone replica a tutti, impianto regge

“Ce lo aspettavamo, ma l’impianto della manovra regge” dice in serata l’assessore regionale all’Economia, Marco Falcone che aggiunge “Nel corso delle interlocuzioni intrattenute, il ministro della Coesione, Raffaele Fitto, ha manifestato al presidente Schifani la propria disponibilità ad assegnare le risorse del Fondo sviluppo e coesione 2021-2027 da destinare al finanziamento degli investimenti, di cui alle disposizioni oggi impugnate, coerenti con le linee di intervento del programma”.

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