Salta la seduta serale della discordia in Consiglio Comunale. A Sala delle Lapidi infatti non c’era il numero legale dei 21 consiglieri comunali necessari ad aprire i lavori d’aula. Dopo il forfait dichiarato per protesta dalle opposizioni, in dissenso alla decisione presa dal presidente Giulio Tantillo, stava alla maggioranza serrare i ranghi. Ma sui 24 consiglieri su cui può potenzialmente contare il sindaco Roberto Lagalla, al secondo appello si sono presentati in appena diciassette, quattro in meno rispetto ai requisiti richiesti dal regolamento.
Assenze pesanti in casa Fratelli d’Italia
Decisive, in tal senso, le assenze in casa Fratelli d’Italia. Su sei consiglieri a disposizione della flotta meloniana, solo due erano presenti fra i banchi della maggioranza (la vicecapogruppo Germana Canzoneri e la consigliera comunale Tiziana D’Alessandro). Non c’erano invece, oltre al capogruppo Giuseppe Milazzo, anche Antonio Rini, Teresa Leto e l’assessore regionale Francesco Scarpinato. Defezioni il cui peso specifico è aumentato in seguito alla mancanza di altri tre esponenti del centrodestra: il vicepresidente del Consiglio Comunale Giuseppe Mancuso e i consiglieri comunali Natale Puma e Domenico Bonanno, capogruppo della Nuova DC. Una seduta che va quindi a vuoto e viene rinviata a domani alle ore 20. Ma le celebrazioni del 23 maggio potrebbe imporre un nuovo stop forzato. Fatto che ripropone in tutta la sua potenza il tema delle assenze fra i banchi del centrodestra che, in alcune occasioni, hanno frenato la marcia dei lavori d’aula, facendo spazientare più volte il sindaco Roberto Lagalla.
Il gruppo “Oso”: “Maggior parte sotto il 50% di presenza”
Uno scivolone che ha fatto scattare, immediate, le reazioni delle opposizioni. Fra queste si registra il commento dei componenti del gruppo “Oso”, ovvero Ugo Forello e Giulia Argiroffi. “Questa maggioranza ha dimostrato con i fatti di essere poco interessata alle attività di consiglio, presa da altri incarichi che reputa più prestigiosi: molti latitano, alcuni non sono mai stati visti, la maggior parte non va oltre la metà presenza in aula. Riunirsi la sera, oltre a non rispettare le condizioni di tutti i colleghi e gravare con extra costi su un’amministrazione già provata, denota ancora una volta una considerazione bassissima dell’istituzione consiliare, da relegare a quel che resta, se resta, del giorno”.
La protesta delle opposizioni
Scranni di Sala delle Lapidi nei quali mancavano in blocco i gruppi d’opposizione. Come annunciato questo pomeriggio infatti, i consiglieri comunali del M5S, PD, Progetto Palermo, Oso, Azione e Gruppo Misto hanno dichiarato la volontà di non partecipare per protesta alla seduta serale. Una decisione che gli esponenti di Palazzo delle Aquile hanno così motivato. “Stamane abbiamo formalizzato con lettera al Presidente del consiglio comunale la nostra contrarietà alla convocazione dei lavori di consiglio comunale nelle fasce serali. Riteniamo che i lavori del consiglio debbano svolgersi in contemporanea agli orari di apertura degli uffici comunali così da poterli consultare in tempo reale qualora necessario e per evitare l’aggravio di costi per il personale e oneri accessori alla gestione, così come prescritto anche in sede di piano di riequilibrio. Riteniamo di non dover partecipare alle sedute di consiglio come forma di protesta, fino a quando lo stesso non verrà riconvocato in orari consoni“.
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