Continuano i disagi per i residenti dei quartieri Boccadifalco e Mezzomonreale, dettati dalla chiusura forzata di via Umberto Maddalena, strada meglio conosciuta anche come la “Conigliera“. Arteria viaria sulla quale si è reso necessario uno stop al traffico a causa di un palazzo rimasto danneggiato da un esplosione di una bombola nella giornata di sabato 11 febbraio. Fatto per il quale l’Amministrazione ha chiesto lo sgombero e la messa in sicurezza dell’immobile, attraverso un’apposita ordinanza. Sui tempi di riapertura, purtroppo, non sembrano esserci certezze. Nel frattempo, i disagi per i residenti e gli automobilisti rimangono. Ciò al netto di chi prova ad usufruire della strada, violando le ordinanze sindacali emesse.
Comune chiede sgombero e messa in sicurezza
La strada è infatti nota per essere una scorciatoia che interconnette la parte alta di corso Calatafimi, quindi il quartiere di Mezzomonreale, alla parte alta di via Pitrè, ovvero ai quartieri di Baida e Boccadifalco. Chiusura che quindi sta comportando diversi disagi alla viabilità. La palazzina infatti è di proprietà di un privato, sul quale ricade quindi l’obbligo di dover mettere in sicurezza la struttura o abbatterla. Fatto richiesto nell’ordinanza sindacale numero 11 del 15 febbraio. Documento firmato dal sindaco Roberto Lagalla e sottoscritto dall’assessore Salvatore Orlando.
Atto nel quale il Comune chiede “lo sgombero immediato dell’immobile fino a che non saranno eseguite, a cura di una ditta qualificata e sotto la direzione di un tecnico abilitato, tutte le verifiche e gli interventi necessari alla messa in sicurezza, per la rimozione del pericolo”. Ciò in quanto “la configurazione dei dissesti rilevata costituisce un pericolo per l’incolumità delle persone che utilizzano a qualsiasi titolo gli stessi immobili e le sottostanti aree pubbliche e/o private poste in adiacenza all’immobile in argomento, connesso con l’alto rischio di possibili ulteriori crolli parziali del fabbricato”.
Conigliera chiusa al traffico, violazioni allo stop
Un documento che segue a quello emanato dall’Amministrazione il 13 febbraio. Atto nel quale gli uffici hanno stabilito “l’inibizione totale del transito veicolare e pedonale nel tratto di strada compreso tra i civici 54 e 62 della Via Umberto Maddalena, fino alla esecuzione della messa in sicurezza dell’immobile e fino a quando non saranno accertate ed opportunamente certificate le condizioni di sicurezza tali da escludere ulteriori rischi di crolli e quindi pregiudizi per la salute e sicurezza pubblica”.
Divieto però non sempre rispettato, come evidenziato da alcuni residenti della zona. Durante un sopralluogo effettuato intorno alle 15.30, erano diversi i mezzi in transito nell’area al momento interdetta. Ciò a causa del fatto che ignoti hanno divelto i ferri innocenti dall’asfalto, creando un passaggio artigianale. Sul posto si è immediatamente presentata la polizia municipale, che ha ripristinato lo stato dei luoghi e, di conseguenza, lo stop al traffico.
La rabbia dei residenti
Blocco che sta comportando diversi disagi alla viabilità dell’area della IV Circoscrizione. Fatto ribadito anche dai residenti intervistati dalla nostra redazione questo pomeriggio. “Non è che questa strada può rimanere chiusa per sempre – commenta un residenti di via Pitrè -. Per andare verso Monreale, bisogna fare il giro per viale Regione Siciliana. E’ un problema grave anche per le ambulanze e per i mezzi pubblici”. Fatto ribadire anche da un altro cittadino del quartiere Boccadifalco. “La linea 307 è costretta a fare un giro incredibile. Molte persone che devono recarsi a lavoro rischiano di arrivare in ritardo a lavoro. Speriamo che la situazione possa risolversi al più presto”.
Cosa è successo in via Umberto Maddalena
Chiusura dettata dai danni provocati dall’esplosione di una bombola in un appartamento di via Umberto Maddalena. La deflagrazione ha provocato un cedimento all’interno di una palazzina, causando peraltro l’evacuazione di un edificio limitrofo. Il fatto è avvenuto intorno alle 5.30 di sabato 11 febbraio. Nell’episodio è rimasto ferito un uomo, ovvero il proprietario dell’immobile, che al momento sarebbe ancora in ospedale. Dieci le persone evacuate. Un esplosione nella quale il plesso ha riportato più danni del previsto, con la necessità di porre in essere la chiusura del tratto stradale limitrofo.
Condizioni di criticità ribadite nell’ordinanza sindacale del 13 febbraio, nella quale il Rup Nicola Giaconia e il Capo Area Dario Di Gangi parlano di “dissesti nei muri perimetrali di tompagnamento e che, in particolare, quelli ubicati sul fronte strada e sul retro prospetto, realizzati in conci di calcarenite, sono crollati, mentre quello ubicato sul prospetto laterale sinistro, risulta disallineato rispetto alla sua sede naturale a causa dello scorrimento orizzontale che lo ha posto fuori piombo. Sui detti muri perimetrali – aggiungono i tecnici – gravano un solaio e una mansarda che, a causa dei succitati dissesti, sono in incipiente fase di rovina sulle sottostanti aree pubbliche e/o private, costituendo pericolo per la incolumità delle persone e per la circolazione veicolare e pedonale”.
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