Confiscati beni per 10 milioni di euro all’imprenditore di Carini (Pa) Salvatore Cataldo, 71 anni. Il provvedimento della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo è stato eseguito dalla polizia di Stato. Con lo stesso provvedimento il tribunale gli ha applicato la misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno per la durata di 4 anni.
Le indagini economico – finanziarie condotte dalla questura e dal Gico della guardia di finanza hanno permesso di individuare un cospicuo patrimonio costituito da imprese, beni immobili, veicoli e rapporti bancari ritenuti dii origine illecita visto quanto dichiarato al fisco. Cataldo, ritenuto vicino a Vincenzo Pipitone, reggente della famiglia di Carini, è stato condannato in via definitiva alla pena di tre anni accusato di soppressione di cadavere aggravato, commesso l’11 gennaio 2006. Successivamente è stato condannato dalla Corte d’Appello il 23 luglio 2018 a otto e mesi quattro di reclusione accusato di associazione mafiosa per aver partecipato alle attività criminali della famiglia di Carini, costituendo un punto di riferimento di quel territorio per le questioni legate al pagamento del pizzo e per aver messo a disposizione un proprio fondo per seppellire i cadaveri di Giovanni Bonanno e Spatola Bartolomeo, nonché per aver partecipato alla commissione di gravi fatti di sangue nel territorio di Carini.
Il 29 gennaio del 2020 è stato condannato dalla corte di assise di Palermo, in concorso con Vincenzo Pipitone, Giovanbattista Pipitone e Antonino DI Maggio, alla pena dell’ergastolo per il duplice omicidio pluriaggravato di Antonino Failla e Giuseppe Mazzamuto, commesso nel 1999 su ordine di Salvatore e Sandro Lo Piccolo che li ritenevano responsabili della scomparsa di un loro familiare eliminato con metodo della lupara bianca. Sono stati confiscati 13 beni immobili tra fabbricati e terreni; 22 veicoli tra autovetture, motocicli, autocarri, mezzi speciali e rimorchi; 5 imprese attive principalmente nel campo edile e delle costruzioni nonché svariati rapporti finanziari.
Tra gli immobili confiscati vi è anche un ampio appezzamento di terreno, già lottizzato, sito nel comune di Carini sul quale, secondo la convenzione stipulata con l’Ufficio Tecnico del predetto comune, in adesione al progetto redatto ed approvato, avrebbe dovuto sorgere un complesso immobiliare composto da 12 ville bifamiliari e due ville quadrifamiliari. All’individuazione di quest’ultimo bene si è giunti, in particolare, a seguito di una attività di analisi ed approfondimento svolta dall’Ufficio Misure di Prevenzione Patrimoniali su alcuni documenti rinvenuti in fase di esecuzione del primo decreto di sequestro emesso dal Tribunale di Palermo che ha disvelato l’esistenza di un grosso affare immobiliare concluso tra Salvatore Cataldo, prima del suo arresto avvenuto in data 13.12.2010, e gli eredi di Pietro Vitale, detto Peter, nato a Cinisi il 24.06.1914, emigrato in America e divenuto boss della Detroit partnership a partire dagli anni 70 fino alla sua morte, avvenuta nel 1997 per cause naturali.
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