I carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Palermo hanno dato esecuzione a due misure patrimoniali emesse dalla sezione misure di prevenzione del tribunale. Il primo provvedimento di confisca riguarda Girolamo Ciresi, 76 anni, arrestato nell’operazione “Panta Rei” perché ritenuto appartenente al mandamento mafioso di “Porta Nuova”, e alla famiglia di Palermo Borgo Vecchio. Ciresi si sarebbe occupato di estorsioni ai danni degli esercizi commerciali della zona. La corte d’appello ha dichiarato irrevocabile la confisca dei beni per 700 mila euro. Il provvedimento di sequestro era stato emesso a gennaio del 2022.
Sono stati confiscati un appartamento a Palermo, una villetta a Carini (Palermo) e un terreno con fabbricato a Carini, oltre a 8 rapporti bancari.
Un decreto di sequestro è stato eseguito nei confronti di Salvatore Fiorentino, 42 anni, arrestato nell’operazione Bivio. È accusato di avere fatto parte della famiglia mafiosa di Tommaso Natale. La sezione misure di prevenzione ha emesso un provvedimento di sequestro per beni per 500 mila euro.
Sono stati sequestrati un ufficio composto da 15 stanze a Palermo in via Perpignano, un’autovettura e un rapporto bancario.
I carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Palermo hanno eseguito un provvedimento di confisca della sezione misure di prevenzione di beni per 800 mila euro nei confronti di Pietro Cireco nato a Bolognetta il 10 febbraio del 1940 e morto l’8 dicembre del 2020. Il patrimonio intestato agli eredi ma riconducibile al defunto, è entrato definitivamente a far parte del patrimonio dello Stato.
Cireco era stato arrestato nell’operazione “Jafar” con l’accusa di aver fatto parte della famiglia mafiosa di Bolognetta, sostenendo economicamente i detenuti, sollecitando la cosiddetta “messa a posto”, riportando una condanna di primo grado ad anni 9 e mesi 3 di reclusione. Secondo le indagini dei carabinieri i beni accumulati fossero frutto di attività illecita. Passano quindi allo Stato la quota pari a 5.750 euro della società edile “Medibeton s.r.l. in liquidazione” a Bolognetta. La quota pari all’80% di immobili, terreni, magazzino, autorimessa e un fabbricato in costruzione e due appezzamenti di terreno tutti a Bolognetta.
La Direzione Investigativa Antimafia, coordinata dalla Dda di Messina, ha confiscato beni per un valore complessivo di circa 12 milioni di euro riconducibili ad un noto professionista coinvolto in numerosi procedimenti penali per truffa finalizzata al conseguimento di erogazioni pubbliche, reati fiscali, riciclaggio e autoriciclaggio. Il provvedimento è stato emesso dal locale Tribunale – Sezione Misure di Prevenzione. L’indagato, sottoposto anche alla sorveglianza speciale per due anni con l’obbligo di soggiorno nel comune di residenza o di dimora abituale, secondo gli atti giudiziari avrebbe “da sempre strumentalizzato la sua attività professionale per la costituzione di un sistema truffaldino fondato sull’utilizzo di schemi societari non corrispondenti al dato reale, attraverso il quale egli ha rivolto a suo vantaggio consistenti contributi di natura pubblica”, tra cui gli incentivi previsti a favore delle attività produttive delle aree depresse, “così realizzando un imponente arricchimento personale”. Il provvedimento di confisca ha riguardato 9 imprese, operanti nel campo dell’assistenza fiscale, dell’assistenza agli anziani ed in quello immobiliare, 7 appartamenti, un fabbricato e 17 terreni situati nelle province di Messina e Palermo, nonchè decine di rapporti finanziari.