Palermo

Confisca di beni per 800 mila euro agli eredi di Pietro Cireco della famiglia mafiosa di Bolognetta

I carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Palermo hanno eseguito un provvedimento di confisca della sezione misure di prevenzione di beni per 800 mila euro nei confronti di Pietro Cireco nato a Bolognetta il 10 febbraio del 1940 e morto l’8 dicembre del 2020. Il patrimonio intestato agli eredi ma riconducibile al defunto, è entrato definitivamente a far parte del patrimonio dello Stato.

Arrestato nell’operazione “Jafar”

Cireco era stato arrestato nell’operazione “Jafar” con l’accusa di aver fatto parte della famiglia mafiosa di Bolognetta, sostenendo economicamente i detenuti, sollecitando la cosiddetta “messa a posto”, riportando una condanna di primo grado ad anni 9 e mesi 3 di reclusione. Secondo le indagini dei carabinieri i beni accumulati fossero frutto di attività illecita. Passano quindi allo Stato la quota pari a 5.750 euro della società edile “Medibeton s.r.l. in liquidazione” a Bolognetta. La quota pari all’80% di immobili, terreni, magazzino, autorimessa e un fabbricato in costruzione e due appezzamenti di terreno tutti a Bolognetta.

Beni per 12 milioni confiscati a commercialista tra Palermo e Messina

La Direzione Investigativa Antimafia, coordinata dalla Dda di Messina, ha confiscato beni per un valore complessivo di circa 12 milioni di euro riconducibili ad un noto professionista coinvolto in numerosi procedimenti penali per truffa finalizzata al conseguimento di erogazioni pubbliche, reati fiscali, riciclaggio e autoriciclaggio. Il provvedimento è stato emesso dal locale Tribunale – Sezione Misure di Prevenzione. L’indagato, sottoposto anche alla sorveglianza speciale per due anni con l’obbligo di soggiorno nel comune di residenza o di dimora abituale, secondo gli atti giudiziari avrebbe “da sempre strumentalizzato la sua attività professionale per la costituzione di un sistema truffaldino fondato sull’utilizzo di schemi societari non corrispondenti al dato reale, attraverso il quale egli ha rivolto a suo vantaggio consistenti contributi di natura pubblica”, tra cui gli incentivi previsti a favore delle attività produttive delle aree depresse, “così realizzando un imponente arricchimento personale”. Il provvedimento di confisca ha riguardato 9 imprese, operanti nel campo dell’assistenza fiscale, dell’assistenza agli anziani ed in quello immobiliare, 7 appartamenti, un fabbricato e 17 terreni situati nelle province di Messina e Palermo, nonchè decine di rapporti finanziari.

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