“Il meeting informale di stamattina” a margine della Conferenza sulla Libia di Palermo “è stato presentato come un incontro tra i protagonisti del Mediterraneo. Ma questa è un’immagine fuorviante che noi condanniamo. Per questo lasciamo questo incontro profondamente delusi”.
Lo ha detto il vicepresidente turco Fuat Oktay lasciando Villa Igiea a lavori non ancora conclusi. “Qualcuno all’ultimo minuto ha abusato dell’ospitalità italiana”, ha aggiunto senza mai nominare il generale Khalifa Haftar. “Sfortunatamente la comunità internazionale non è stata capace di restare unita”.
“La crisi in Libia non si risolve se pochi continueranno a tenere in ostaggio il processo politico per i propri interessi”, ha aggiunto Oktay. “Coloro che hanno creato le attuali condizioni in Libia non possono essere coloro che salvano il paese”.
La risposta indiretta arriva dal premier italiano Conte: “Dobbiamo fare in modo che gli esiti di questa Conferenza e lo spirito di Palermo, mi piace chiamarlo così, non si esauriscano oggi e qui, bensì si traducano in un impegno concreto a portare avanti l’agenda con costanza e determinazione. L’Italia continuerà ad assicurare il suo massimo impegno e mi auguro che tutti i partecipanti possano fare altrettanto”.
Il premier si riferisce, però anche alle richieste di “assistenza tecnica, anche sul piano del training”, il governo “farà la sua parte”.
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