Morosi da ben 3 anni nei confronti dell’Amap, ma non lo sapevano. Hanno dovuto scoprirlo da soli, quando l’azienda gli ha interrotto il servizio idrico, lasciandoli per due mesi senz’acqua.
E’ la disavventura accaduta agli abitanti di un residence di via Caduti dell’8 luglio 1960 a Palermo, nel quartiere Oreto.
Trentatré famiglie in tutto, quindi oltre cento persone, che hanno dovuto arrangiarsi con bidoni ed autobotti sino a quando hanno riavuto l’acqua in casa, ovvero dopo Natale.
A raccontare la storia sono alcuni condòmini. Riferiscono che le quote Amap sono state sempre regolarmente versate all’amministratore di condominio, che allo stato attuale è irreperibile.
Quando le famiglie si sono viste ‘tagliare’ l’acqua, si sono rivolte autonomamente all’Amap, che ha provveduto ad effettuare i conteggi del caso: morosi per ben 36mila euro – debito accumulato dal 2012 al 2015 – che non sono pochi.
Per ottenere il riallaccio della fornitura idrica, le famiglie hanno dovuto pagare 12mila e 600 euro, corrispondenti a circa un terzo del debito. Un esborso pesante che gli abitanti del residence non possono che considerare una ingiustizia: “Noi l’acqua l’avevamo già pagata – riferiscono – dando i soldi al nostro amministratore. Quindi stiamo pagando due volte. Senza considerare gli innumerevoli disagi che abbiamo dovuto affrontare quando eravamo senz’acqua, qui ci abitano anche molti invalidi, ma questo a l’Amap non interessa”.
Quanto all’amministratore – ormai ex – del condominio, non si sa che fine abbia fatto. “E’ scappato con i nostri soldi”, tuonano i malcapitati ‘amministrati’ che hanno scoperto di essere morosi anche con il servizio di pulizia scale e con la ditta che si occupa della manutenzione degli ascensori dei due palazzi del residence.
Versavano le quote all’amministratore che invece le tratteneva per sé e non pagava nulla.
I condòmini hanno provato pure a rintracciarlo presso il suo domicilio, ma l’amministratore truffaldino ha cambiato casa e nessuno sa indicargli dove sia finito.
Hanno riavuto l’acqua ma sono tutt’ora morosi: i condomini di via Caduti dell’8 luglio 1960 devono ancora versare all’Amap 23mila e 400 euro. Adesso hanno nominato un nuovo amministratore e denunciato penalmente l’amministratore ‘fuggitivo’.
“La cifra da pagare è davvero esosa – riferiscono ancora – e saranno sacrifici grossi per tutti. Tra l’altro, l’Amap non ha avuto molta considerazione della nostra situazione: avevamo chiesto di pagare in 20 rate per affrontare con più serenità questo problema”.
Il debito dovrà ora essere pagato in 10 rate.
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