Palermo

Colpo alla famiglia mafiosa di Palermo Resuttana, inflitti oltre 150 anni di carcere

La sentenza del Gup del tribunale di Palermo, Marco Gaeta, ha inflitto condanne per un totale di 150 anni di carcere a quattordici membri della famiglia mafiosa di Resuttana. L’operazione “Resurrezione”, condotta dalla Squadra Mobile su delega della Direzione distrettuale antimafia, aveva svelato un’organizzazione criminale dedita a estorsioni e al controllo dei servizi funerari all’ospedale Villa Sofia.

Le condanne più pesanti per Giannusa e Napoli

Sergio Giannusa, braccio destro del capomafia Salvatore Genova e responsabile della gestione dei fondi illeciti, e Mario Napoli, incaricato delle riscossioni per conto del clan, hanno ricevuto le condanne più severe: 20 anni di carcere ciascuno. Queste condanne si aggiungono a precedenti pene per reati simili commessi nel 2013.

Diciotto anni per il boss Genova, pene più lievi per altri affiliati

Salvatore Genova, a capo dell’organizzazione e in conflitto con il capimafia Michele Micalizzi, è stato condannato a 18 anni di reclusione. Carlo Giannusa ha ricevuto 14 anni, Salvatore Castiglione 12 anni, Michelangelo Messina 9 anni e 4 mesi. L’ex commercialista Giuseppe Mesia è stato condannato a 9 anni.

Leggi anche

Mafia della plastica a Vittoria, 150 anni di condanne chieste per l’operazione “Plastic Free”

Condanne per imprenditori collusi e assoluzione per alcuni imputati

Giovanni Quartararo, titolare di una catena di negozi di scarpe, è stato condannato a 8 anni e 8 mesi. Benedetto Alerio, titolare di una nota polleria, Settimo Giuseppe D’Arpa e Gaetano Maniscalco hanno ricevuto 8 anni ciascuno. Antonino Fontana è stato condannato a 5 anni e 4 mesi, Girolamo Federico a 5 anni e 8 mesi, mentre Agostino Affatigato a 4 anni, 5 mesi e 10 giorni, con assoluzione da una delle estorsioni contestate. Giuseppe Di Maria, Angelo De Luca, Carlo e Cristian Pesco e Giuseppe Li Gotti sono stati assolti.

Risarcimenti alle parti civili e processo in corso per altri imputati

Gli imputati condannati dovranno risarcire le parti civili, tra cui associazioni di categoria, enti locali e organizzazioni antimafia. Il processo prosegue per altri imputati, tra cui il notaio Sergio Tripodo, Mario Muratore, Giuseppe D’Amore, Michele Siragusa e Francesco Balsameli.

Leggi anche

Scommesse clandestine e mafia, sequestro di beni a Palermo

Leggi l'articolo completo