“Grazie signor questore Renato Cortese. I tuoi funzionari e dirigenti della polizia di Stato ti dicono grazie per avere avuto l’onore di avere lavorato assieme a te per la nostra città di Palermo, grazie per la tua professionalità, per le tue doti morali e personali, per il sacrificio quotidiano per garantire elevati livelli di sicurezza alla cittadinanza, per avere gestito l’ordine pubblico in tante situazioni emergenti ed anche straordinarie in relazione all’imponenza dei grandi eventi. grazie per la conoscenza cosi profonda dei fenomeni criminali di questa citta che hanno reso più semplice la nostra attività.
Grazie per avere aperto la questura alla cittadinanza facendoci sentire più vicini alla gente e realizzando la vera polizia di prossimità ed anche per avere organizzato momenti di confronto e di compartecipazione ai gravi lutti che la Polizia di Stato ha subito perdendo gli uomini migliori negli anni bui della strategia omicidiaria mafiosa”.
E’ quanto scrive in una nota l’associazione nazionali funzionari di Palermo per testimoniare la vicinanza al capo della questura di Palermo dopo la condanna a cinque anni nel processo per la vicenda dell’espatrio di Alma Shalabayeva, moglie del dissidente kazako, Mukhtar Ablyazov, assieme alla figlioletta di sei anni.
“Siamo certi che nella tua carriera professionale hai sempre agito con lo stesso rigore e preparazione con cui hai ottenuto grandi successi, non solo a Palermo contro cosa nostra ma anche a Reggio Calabria contro la ‘ndrangheta e a Roma contro la criminalità organizzata – aggiungono i funzionari – Quindi, certi che la giustizia, quella con la “G” maiuscola trionferà, ti diciamo arrivederci”.
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