Anomalie, stranezze e superficialità sembrano celarsi dietro la beffa della mancata immissione in ruolo dei docenti siciliani vincitori del concorso a cattedra del ministero dell’Istruzione, che ora rischia di diventare anche un caso giudiziario.
L’Anief (associazione sindacale professionale) sta raccogliendo le adesioni in tutte le sue sedi in Sicilia per impugnare il decreto di immissione in ruolo del Miur e presentare un maxi ricorso davanti al Tar. L’oggetto del ricorso è chiedere la restituzione ai vincitori del concorso il diritto ad essere assunti, Se il Tar darà parere negativo l’Anief è pronto a ricorrere al giudice del Lavoro.
Intanto, le contestazioni di ieri a Catania al premier Matteo Renzi potrebbero avere influito a far saltare l’incontro previsto per oggi a Palermo nella sede siciliana dell’Usr (Ufficio scolastico regionale), tra il direttore Maria Luisa Altomonte, il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone e i sindacati confederali (Cgil, Cisl e Uil) del settore Scuola.
Il contratto della mobilità straordinaria, contenuto nella legge 107, prevede che tutti i posti disponibili devono essere utilizzati per il ‘trasferimento’ dei docenti di ruolo che hanno richiesto di tornare nelle regioni di origine. Quindi prima ancora di bandire il concorso sarebbe stato possibile prevedere che in Sicilia, almeno per quest’anno scolastico, non ci sarebbero state cattedre disponibili per i vincitori di concorso. L’unica eccezione potrebbe essere rappresentata dal sostegno, ma la pubblicazione di graduatorie e disponibilità, così come in moltissime classi di concorso, è in forte ritardo.
Inoltre, in Sicilia, in diverse classi di concorso i docenti di ruolo erano già in esubero. A esempio, sono state bandite due cattedre di “Discipline giuridiche ed economiche” a fronte di decine di esuberi di docenti di ruolo. Lo stesso si è verificato per la classe di “Scienze”: 32 sono posti banditi nell’Isola, ed era risaputo che soltanto a Palermo c’erano già ci sono diversi esuberi.
Quindi, al di là dell’eventuali vie legali che potrebbero intraprendere i vincitori siciliani ‘beffati’ dal concorso, emergono diverse anomalie e stranezze nella realizzazione del bando.