L’80% dei posti del concorso pubblico per 411 posti di allievi vice ispettori del corpo della polizia penitenziaria era riservato agli uomini, il 20 per cento alle donne. Secondo il concorso dovevano essere assunti 378 uomini e 33 donne. Contro questa illegittima e discriminatoria disparità di genere i giudici del Tar Lazio hanno accolto il ricorso presentato da alcune candidate, tre siciliane, ritenute idonee ma escluse per l’ingiustificata riserva di posti basata sul genere.

Gli avvocati Francesco Leone e Simona Fell hanno impugnato la graduatoria finale, il bando di concorso e sollevato la questione di legittimità costituzionale del quadro normativo alla base della ripartizione di genere. La corte costituzionale ha dichiarato l’illegittima di questa ripartizione. Alla luce di questa pronuncia, il Tribunale amministrativo ha accolto integralmente le richieste dello studio legale Leone Fell & C., annullando gli atti impugnati e dichiarando le ricorrenti vincitrici del concorso. Questa decisione obbliga l’amministrazione a rideterminare le graduatorie e a procedere con l’assunzione delle ricorrenti, senza alcuna ulteriore ripartizione basata sul genere.

“Questa vittoria non è solo un traguardo per le nostre assistite – spiegano Francesco Leone e Simona Fell, soci fondatori dello studio legale Leone-Fell & C. – ma anche un passo fondamentale verso l’eliminazione di ogni forma di discriminazione nei concorsi pubblici. La decisione del Tar, in linea con la Corte Costituzionale, sancisce il diritto delle donne a essere giudicate solo in base al merito. Questo caso rappresenta un precedente importante per garantire pari opportunità in tutti i settori pubblici”.

“Siamo lieti che le nostre assistite abbiano ottenuto ciò che spettava loro di diritto – aggiunge Raimonda Riolo, responsabile del dipartimento Forze armate e di polizia dello studio – ovvero il riconoscimento del merito e l’accesso a un ruolo per cui avevano dimostrato piena idoneità”.