In 11 vanno a processo per i concorsi truccati al policlinico “Giaccone” di Palermo, ci sono anche due assolto e due condannati. Così si è espresso il Gup Giuliano Castiglia sullo scandalo che esplose lo scorso anno e che coinvolse la struttura sanitaria universitaria. Agli indagati vengono contestati a vario titolo, i reati di corruzione, peculato, turbata libertà di scelta del contraente, truffa, rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio, falso ideologico in documenti informatici, calunnia e abuso d’ufficio.
Chi va processo
L’apertura del processo fissata per il prossimo dicembre. Ad andare a dibattimento uno dei principali indagati, Gaspare Gulotta, 72 anni, professore ordinario in pensione, e il collega Mario Adelfio Latteri, 70 anni. Figura anche la figlia di Gulotta, Eliana, e i docenti Attilio Ignazio Lo Monte e Giuseppina Campisi. Figurano inoltre tra i rinviati a giudizio Giuseppe Di Buono e i membri delle commissioni esaminatrici: Giuseppe Maria Antonio Navarra, Roberto Coppola, Vittorio Altomare e Ludovico Docimo.
A processo anche Antonino Agrusa, per la problematica delle firme nel registro della sala operatoria.
I prosciolti e i condannati
Prosciolti Eliana Gulotta, chirurgo plastico all’ospedale Civico e il medico Giuseppe Salamone, tra coloro indicati per essere stato favorito. Condanna in abbreviato per gli agenti della Dia Gaspare Cusimano e Salvatore Bosco. I due avrebbero aiutato Gulotta ad ottenere informazioni riservate sull’ex genero.
Le basi dell’inchiesta
Secondo le indagini dei carabinieri del Nas di Palermo gli indagati si prodigavano a condizionare ed alterare il naturale esito dei concorsi. Tutti indetti per la copertura di posti di professore universitario e ricercatori. Si favorivano, a prescindere dagli effettivi meriti, i candidati legati ad uno o all’altro complice. Il tutto grazie anche alla collusione di altri membri delle commissioni, spesso designati fra soggetti a loro vicini. Diversi erano i metodi utilizzati, sia influendo sulle modalità dei criteri di valutazione dei candidati e dei loro titoli. Sia raccogliendo informazioni destinate a rimanere segrete con la collaborazione di membri delle commissioni, sui punteggi provvisori attribuiti dai commissari ai candidati.
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