Anche in Sicilia scoppia il caso sul riordino delle concessioni balneari ed è scontro tra governo regionale e governo nazionale. E’ la direttiva Bolkestein a minacciare l’intero comparto balneare dell’isola secondo la giunta Musumeci.”Il Governo nazionale sta gravemente ignorando la situazione che riguarda interi settori economici, penso a balneari e ambulanti, minacciati dalla Bolkestein. Assurdo nascondere la testa sotto la sabbia a fronte d’imprenditori che hanno investito con la garanzia dello Stato di poter avere delle concessioni a lunga scadenza e che invece si vedranno sottratto questo diritto, senza essere difesi da chi avrebbe dovuto opporsi in ogni sede a questa scelerata direttiva europea”. Lo dice l’assessore al Turismo della Regione Siciliana, Manlio Messina.
La mozione alla Camera di Fratelli d’Italia
Le concessioni balneari, che secondo l’ultima sentenza del Consiglio di Stato decadranno il 1° gennaio 2024 per bandire le gare pubbliche che chiede l’Europa con la direttiva Bolkestein, in Sicilia dovevano essere valide fino al 2033. “Si tratterebbe di un danno ancora maggiore per Regioni come la Sicilia a forte vocazione turistica nel settore balneare”, dice Messina. Intanto il 15 febbraio arriverà alla Camera una mozione di Fratelli d’Italia, nel tentativo di trovare una soluzione sul tema. Secondo Fratelli d’Italia, “la Bolkestein va fermata subito. Vedremo se le altre forze politiche dimostreranno di pensarla come noi oltre che sulle agenzie di stampa anche in Parlamento”.
L’allarme delle imprese siciliane
Nei mesi scorsi la protesta degli imprenditori del settore. A fare scattare l’allarme, il provvedimento del Consiglio di Stato che ha messo in agitazione gli oltre 3mila imprenditori che gestiscono gli stabilimenti in Sicilia. Indice puntato contro la sentenza che disconosce l’estensione della durata delle concessioni balneari per gli stabilimenti fissando un orizzonte temporale strettissimo. Limite che mette a serio rischio la prosecuzione delle attività per migliaia di operatori nel territorio nazionale.
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